Geobiologia e benessere. Impressioni sulla partecipazione al Festival dell’Oriente 2014, edizione di Padova

Cristina PD 2014 12 12di Giuseppe Marsico

Melegnano, 23/12/2014

Venerdì 12 dicembre 2014 si è tenuta la conferenza dell’Istituto GEA su “Geobiologia e benessere” nell’ambito del Festival dell’Oriente che si è svolto a Padova. E’ questa una manifestazione fieristica e culturale che si svolge in più giornate ed è ormai consolidata ed itinerante nel nostro Paese. Infatti, l’attenzione che gli Italiani hanno oggi per l’arte, la storia, i costumi e la “filosofia Orientale” è indubbiamente cresciuta in questi ultimi 10/15 anni.
Non vi è dubbio che l’attrazione per l’Oriente, con tutto quello che questo comporta, sta portando sviluppo e interessi in questo settore che ha molto da dire e da dare a noi occidentali.
Infatti, le attenzioni degli occidentali sono sempre state rivolte più alla materia e alla ragione che alla filosofia e all’anima. Oggi invece vi è fortunatamente una attenzione ai fondamenti della filosofia orientale e una particolare attenzione a tutto quello che si percepisce con il corpo. Questo nuovo modo di percepire la realtà, che si esplica anche tramite le analisi dei terreni e dei luoghi abitativi alla ricerca del benessere psicofisico, trova nella filosofia orientale, nelle discipline marziali e nelle percezioni corporee molti spunti di interesse e di approfondimento.
Queste considerazioni trovano riscontro nell’interesse generale che manifestazioni come il Festival dell’Oriente stanno riscontrando.
L’Istituto GEA, che è una associazione attenta e preparata su questi argomenti e che nel suo statuto prevede la divulgazione della sua scuola di pensiero, ha pensato di partecipare al Festival dell’Oriente con una conferenza per trasmettere e diffondere i concetti di Geobiofisica e Geobiologia in modo rigoroso e più vicino possibile alla scienza.
La conferenza dal titolo: “Geobiologia e benessere abitativo”, tenuta a Padova all’interno del Festival dell’Oriente, ha avuto lo scopo di illustrare ai presenti il “metodo di analisi dei luoghi” utilizzato dagli Esperti GEA. Questo metodo, stabilito dall’Istituto GEA, consente l’analisi di terreni e abitazioni con lo scopo di prevenire le eventuali patologie derivanti dai luoghi (geopatologie) e di raggiungere il mantenimento del benessere psicofisico degli utilizzatori degli spazi abitativi.
Mi piace precisare che la conferenza tenuta dall’Esperta GEA arch. Cristina Rovano non è stata svolta a livello solamente personale, infatti Cristina ha condotto l’incontro a nome dell’associazione che rappresenta (Istituto GEA). Questo modo di procedere, consente di promuovere l’operato di tutti i soci che sono parte dell’Istituto. E’ questo un cardine dell’associazionismo che consente a tutti i soci di sentirsi parte e di essere perciò squadra attiva e propositiva.
L’Istituto GEA non è solo un’associazione di Esperti del settore, ma è anche una bella occasione per instaurare e far crescere nuovi rapporti umani di collaborazione, di stima e di amicizia. Questo consente a chi vuol giocarsi all’interno di GEA di sentirsi squadra e di sentirsi parte di una bella e vincente partita.
L’esposizione fatta da Cristina Rovano è stata a mio avviso preparata con molta cura e ottimo approfondimento. Inoltre, vi è stato il supporto di altri colleghi Esperti quali Donatella Onofri. Questo ha garantito la concentrazione necessaria a preparare il materiale e a predisporre la persona con la giusta “energia” necessaria per l’esposizione davanti ad un pubblico variegato e sconosciuto che “mette sempre un po’ di sana e consapevole ansia”.
Marino Zeppa, vicepresidente dell’Istituto GEA, ha fornito un valido supporto alla composizione delle slide. A me è stato dato il compito di fotoreporter e di sostegno morale e fraterno, sempre utile quando si assumono responsabilità pubbliche espositive di argomenti “poco conosciuti ai più” ma molto importanti da diffondere e divulgare con sapienza.
Tornando all’esposizione di Cristina, devo rilevare che essendo ben strutturata e ben supportata da immagini, è risultata di vivo interesse per i presenti. Ho rilevato infatti una notevole attenzione alle tematiche affrontate e una “curiosità” particolare al metodo e agli “strumenti corporei” utilizzati nelle analisi esposte.
Cristina è stata bene all’altezza della situazione come oratrice e non ho notato da parte sua particolari difficoltà espositive, di conseguenza non si è visto alcun segnale di stanchezza all’ascolto da parte del pubblico.
Ci sono state anche domande specifiche, soprattutto inerenti alle “percezioni corporee” nella individuazione dei “reticoli energetici”.
Unico neo che ho rilevato è stato la scarsa acustica della sala delle conferenze che era situata all’interno dello spazio complessivo del Festival e questo non consentiva una buona ricezione acustica della voce dell’oratore da parte del pubblico. Ma è un fatto che dipende ovviamente dalla organizzazione del Festival alla quale forse vale la pena di comunicare queste osservazioni per far sì che, la prossima volta, si possa ovviare a questo disagio.
Per il resto, iniziative del genere non possono che far bene all’Istituto GEA, sia perché accrescono il patrimonio formativo al suo interno e quello comunicato al pubblico esterno, sia perché danno l’opportunità di farsi conoscere e soprattutto di divulgare le tematiche legate al benessere abitativo delle persone.
Credo pertanto, e concludo, che queste esperienze vadano ripetute e promosse anche nelle altre occasioni che si presenteranno in futuro.
Ognuno di noi ha una sua personale capacità e conoscenza da divulgare e trasmettere agli altri al fine di contribuire al miglioramento della qualità della vita.
Un grazie particolare dunque a tutti coloro che hanno consentito lo svolgimento di questa conferenza che è stata e sarà sicuramente di buon auspicio per le future attività dell’Istituto GEA e dei suoi soci.

L’esposizione umana alle radiazioni elettromagnetiche emesse dai telefoni mobili

fonte “Arpa Piemonte” www.arpa.piemonte.it12 giugno 2014 —

Il Comitato Regionale per le Comunicazioni (CoReCom) del Piemonte ha presentato lo studio commissionato ad Arpa sull’esposizione ai campi elettromagnetici emessi da telefoni cellulari.
Grazie a questa indagine, che Arpa ha realizzato mettendo a punto uno specifico sistema di misura della potenza trasmessa dai telefoni mobili, è stato possibile quantificare le emissioni elettromagnetiche dei telefonini in funzione del tipo di rete utilizzata (2G o 3G) e delle condizioni di ricezione del segnale.
L’esposizione umana ai campi elettromagnetici a radiofrequenza è determinata da una molteplicità di sorgenti e il telefono cellulare ne rappresenta una tra le più significative – sottolinea il Direttore Generale dell’Agenzia Angelo Robotto – Per valutare l’esposizione alle radiazioni emesse dai telefonini, Arpa Piemonte ha messo a punto un sistema di misura ad hoc per rilevare la potenza in trasmissione. Tale approccio sperimentale risulta unico nel panorama scientifico internazionale, in quanto nelle altre poche indagini pubblicate la potenza trasmessa era determinata per mezzo di specifici software”.
I risultati indicano che l’evoluzione tecnologica porta ad una riduzione dell’esposizione personale a telefoni cellulari in quanto una chiamata effettuata in modalità 3G dà luogo ad esposizioni dalle dieci alle cento volte più basse di una chiamata in modalità 2G.
E’ stato inoltre verificato che la potenza emessa dal telefonino si riduce fortemente all’aumentare del livello di segnale ricevuto. Telefonare in aree dove è presente un buon livello di ricezione (pieno campo) può condurre ad esposizioni dalle decine di volte alle diverse centinaia di volte più basse rispetto alle aree dove la ricezione del segnale è scarsa.
La rapida diminuzione del campo elettromagnetico misurata quando ci si allontana dal telefonino anche di pochi centimetri indica inoltre l’importanza di dispositivi, quali auricolari o viva voce, nel ridurre l’esposizione personale. I livelli di campo elettromagnetico emessi da un telefonino si riducono rapidamente con la distanza dall’antenna. Ad una distanza di 30 cm si ha una riduzione pari a circa l’80-90% dell’intensità dell’esposizione.
La presunta nocività per la salute umana dell’esposizione a campi elettromagnetici (CEM) a radiofrequenza (RF) è da diversi anni oggetto di dibattito sia nella comunità scientifica sia al di fuori di essa.

Nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza tra gli agenti “possibilmente cancerogeni (gruppo 2B)” sulla base di una limitata evidenza di incrementi di rischio di glioma e di neuroma del nervo acustico tra gli utilizzatori di telefoni cellulari.
La tecnologia utilizzata si è molto modificata nel tempo ed è piuttosto complesso definire una stima esatta dell’esposizione e quindi stabilire un nesso causale certo per l’impatto sulla salute.
Alla luce dei margini di incertezza ancora presenti su questi argomenti, con un dibattito molto acceso all’interno della comunità scientifica, sono comunque da ritenersi utili e da attuare strategie per ridurre le esposizioni alle radiofrequenze emesse da telefoni cellulari.
Uno dei risultati dell’indagine consiste nelle indicazioni per un corretto utilizzo del cellulare riportate nella relazione.
Un ulteriore approfondimento ha consentito la realizzazione di una app per smart phone con sistemi operativi Android. Questa app consente di monitorare l’utilizzo del proprio telefono ed è disponibile anche in una versione che permette di trasmettere i dati ad un server ftp per analisi su un campione di utilizzatori finalizzabili anche a studi di tipo epidemiologico” ha concluso il Direttore Generale Angelo Robotto.

Il progetto è rilasciato in Open Source con licenza GNU GPL V3 –
Link alla licenza http://www.gnu.org/licenses/gpl.html
il codice sorgente è accessibile al seguente link https://github.com/sarpaper/android.
La App scaricabile per il proprio cellulare è nel sito ARPA (www.arpa.piemonte.it).

Presentazioni:

L’uso dei cellulari e l’esposizione umana ai campi elettromagnetici (giugno 2014) – Angelo Robottofrom Arpa Piemonte

Valutazione dell’esposizione alla radiazione elettromagnetica emessa dal telefono cellulare – Giovanni d’Amorefrom Arpa Piemonte

Revisione della letteratura scientifica riguardante le evidenze di eventuali rischi per la salute derivanti dall’uso dei telefoni cellulari (giugno 2014) – Cristiana Ivaldi from Arpa Piemonte

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