di Pier Prospero —
Si potrebbero scrivere almeno 100 pagine se solo si volessero estrapolare dai libri, dagli articoli e dai siti web le definizioni e le attribuzioni fantastiche, assurde, improbabili o davvero stupide che si trovano sulla Geobiologia.
In mancanza di studi scientifici e nell’ostilità degli scettici televisivi, la gente si sente tranquillizzata dal collocare la Geobiologia nell’ambito della “magia” e nel risolvere gli eventuali problemi delegando ad un tecnico-mago la scelta del migliore attrezzo per “schermarsi” dalle onde malefiche, mentre l’élite ci si diverte considerandola un vezzo con cui stupire nelle occasioni di ritrovo in società.
Stando le cose in questo modo diventa molto difficile per chi si occupa seriamente di Geobiologia interloquire con gli ambienti in cui si conosce un po’ di scienza e si ragiona fuori dal pensiero magico. Comunque ci si riusce e questo va a nostro merito.
Certo occorre sgomitare duro per far capire che non si è come gli altri che vendono stupidaggini, che si hanno delle ragioni da portare, serie e verificabili, che si usano metodi scientifici per convalidare le proprie affermazioni anche se si opera in un ambito non riconosciuto dalla scienza ufficiale.
All’inizio in questi interlocutori “colti” prevale sempre lo scetticismo ed essendo plausibile, dato quel che trovano scritto in proposito, è molto difficile vincerlo.
Così tra ignoranza, pensiero magico, vendita sfrenata di amuleti antidisturbo, e dall’altra parte giustificato scetticismo o pura diffidenza, la Geobiologia reale, quella del dr. Hartmann, ha poco respiro ed è poco conosciuta.
È molto più diffuso e conosciuto quello che la Geobiologia non è.
Il modo più semplice per vedere il livello culturale che impera in chi tratta di Geobiologia è andare nel web. Le affermazioni trovate nei siti che si raggiungono cercando “geobiologia” su un motore di ricerca sono praticamente per la stragrande maggioranza false o inverosimili, ma sono purtroppo anche gli argomenti ricorrenti delle domande che vengono poste dal pubblico in una qualsiasi conferenza che tratti di Geobiologia, quindi costituiscono il “sapere diffuso” che si è formato intorno alla materia ad opera dei suoi divulgatori, i quali ovviamente sono stati molto attenti a proporre e vendere i loro marchingegni e le loro stuoie e molto meno attenti, anzi decisamente assenti, nel divulgare le nozioni insegnate dal dr. Hartmann e il suo spirito di ricerca critica col quale ha sempre cercato di verificare con esperimenti strumentali i dati empirici che trovava, e di inquadrare questi dati in una rete di informazioni che avesse un senso logico.
Eppure la Geobiologia l’ha “inventata” lui, no?
Già, ma lui non vendeva nessun marchingegno pseudo-schermante!
Farò qui un riassunto, inevitabilmente parziale, delle principali cose che la Geobiologia non è e invece le vengono attribuite, prendendo le affermazioni più ricorrenti, ma anche quelle più indicative del tipo di pensiero e di cultura che dominano l’ambiente, un ambiente dove se si ragiona con la propria testa, se si è critici, se si conosce un po’ di scienza, se si vuol verificare le affermazioni prima di accettarle si è visti come dei mostri, dei pazzi furiosi. “Nella società in cui si vive, quello che divide i matti dai sani è solo il numero, per cui la maggioranza comportandosi in un certo modo decide che è quello giusto e che gli altri che non vi si attengono sono matti“, disse una volta a Verona in una conferenza molto affollata il noto psichiatra Vittorino Andreoli parlando dei suoi concittadini, ed è proprio vero, storicamente dimostrato: ce ne accorgiamo sempre dopo molti anni di chi erano i veri pazzi, e purtroppo ce ne accorgiamo più che altro dai danni che ci hanno procurato.
Attualmente in Geobiologia la maggioranza di chi se ne occupa porta solo argomenti assurdi ma utili alla vendita degli strumenti antidisturbo, come li chiamano in Germania.
Una minoranza, tra cui gli esperti di GEA sono molto attivi, invece ne parla seriamente con argomenti plausibili e senza fini commerciali. Perciò è facile alla maggioranza di venditori far passare per “matti” i componenti di questa minoranza, ma i veri “matti” in realtà sono loro che pur di vendere qualche stuoia “antidisturbo” spacciano cose assurde con idee infantili e manipolazioni evidenti.
Allo stesso modo, anche se in senso contrario, si comportano gli scettici organizzati che continuano imperterriti a mettere la rabdomanzia e la Geobiologia nel calderone della ciarlataneria facendo di tutte l’erbe un fascio, fregandosene di chi ci lavora seriamente e delle eventuali opportunità positive per il genere umano.
Ad esempio, le “affermazioni universali” contro la rabdomanzia che questi scettici scientisti traggono dai pochi esperimenti (perlopiù metodologicamente sbagliati) da loro svolti su pochissime persone sono inficiate da un fatto molto importante, che a loro fa molto comodo e quindi non rivelano mai, cioè che chi si presta ai loro esperimenti o alle loro inchieste di norma è uno psicopatico o un invasato, uno che crede di essere ipersensibile (o sensitivo come di solito li definiscono) per grazia divina, non un ipersensibile reale.
Le persone serie che sono realmente ipersensibili e hanno veramente delle capacità fuori dal comune, se riescono a gestirle lo fanno in modestia, senza cercare la fama e i premi milionari promessi da prestigiatori americani di pessimo gusto.
Non sono fatti della stessa pasta, hanno una dignità e non si metterebbero mai a farsi “esaminare” da dei prestigiatori, artisti anch’essi ma di altra arte, rispettabile ma non paragonabile; né hanno bisogno degli esperimenti degli scettici per convincersi di quello che fanno, conoscendo già i propri limiti e le proprie capacità. Queste persone restano poco conosciute, non fondano sette, non si circondano di adepti adoranti, non si esibiscono alla folla, non sono dei manipolatori che credono di essere beneficiati da superpoteri o da doni divini, o fingono di crederlo perché questo rende fama, denaro e potere.
I veri “sensitivi” non si prestano agli esperimenti e non vanno quindi a far parte delle “statistiche” e degli esempi degli scettici, i quali avranno invece sempre a che fare con ciarlatani o poveri illusi mai disposti a verificare le loro affermazioni, ma disposti per denaro a danneggiare tutta la loro materia; del resto: a ciascuno l’interlocutore del suo livello!
Ma vediamo cosa non è la Geobiologia.
Analizzando definizioni trovate in internet (e riportate in corsivo) ne troviamo esempi eclatanti:
“La Geobiologia insegna come neutralizzare le onde negative con materiali specifici che proteggono da fenomeni elettromagnetici naturali (come i nodi di Hartmann), dai campi di energia intorno ai tralicci dell’alta tensione e dai gas dannosi nel terreno”.
“Un ruolo cruciale spettava ai fiumi sotterranei: i cinesi li chiamavano vene del dragone, e li ritenevano sfavorevoli. Il progettista, dunque, era anzitutto un rabdomante, capace di scovare le acque profonde con una bacchetta“.
“E’ la capacità di questi strumenti di ‘trasmutare’ le energie sottili congeste in energie sottili pure e la peculiarità di questi strumenti, primi e unici nel loro genere, è quella di non avere bisogno né di manutenzione né di ricarica. Una casa, una volta “bonificata” lo è per sempre“
Esempi così e peggio se ne potrebbero portare a centinaia, ma già questi sono indicativi del “mainstream” che regna nell’ambiente.
Ma si sbagliano: la Geobiologia non è una disciplina della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, non è una materia tra le tante del paranormale come indovinare le carte Zener o lo spiritismo dei medium, non è un aspetto dell’esoterismo applicato alla Terra e alla salute da sensitivi operatori del paranormale, non è un “nuovo trend dell’architettura” né “una disciplina a cavallo tra scienza e misticismo“, non è una storpiatura di antiche conoscenze cinesi, non è la “trasmutazione sottile” né la “bonifica” magica delle case, non è quindi l’accozzaglia di stupidaggini scritte nei siti web e nei libri asserviti alla logica della vendita truffaldina che intendono solo pubblicizzare i magici strumenti antidisturbo, chiamati “biodispositivo”, dei loro autori; le pubblicazioni sono innumerevoli e fanno a gara nell’esagerare nel pensiero magico e nel fare affermazioni pacchiane e inverosimili; ma praticamente si tratta di tutte le affermazioni più diffuse tra il pubblico: le case editrici sanno bene che il pensiero magico vende bene, quello scientifico poco, quello critico per niente.
Ma la Geobiologia non è neanche una “pseudoscienza” come conclude invece wikipedia: “Le osservazioni degli studiosi di geobiologia sono state criticate da un punto di vista metodologico, in quanto caratterizzate da aneddoticità, mancanza di sistematicità, selezione delle prove a favore dell’ipotesi, vaghezza delle affermazioni e dei metodi impiegati, e pertanto secondo la maggior parte dei fisici e dei geologi hanno tutte le caratteristiche di una pseudoscienza“.
E non è nemmeno quello che ne pensano gli scettici scientisti: “supporre che esistano stranezze incontrollabili, al di fuori e in contrasto con le nostre conoscenze attuali e con principi scientifici ormai stabiliti, può essere un piacevole gioco di fantasia, che però non va oltre un divertissement per passare mezz’ora al caffè” (P. Angela: “Viaggio nel mondo del paranormale”, Mondadori, 2000). Qualcuno dovrebbe ricordare a questa setta che fa della scienza una religione, che i principi scientifici sono per definizione sempre falsificabili da nuove scoperte, non “stabiliti” una volta per tutte.
No, la Geobiologia non è tutto questo, e non è nemmeno il resto che qui non riporto per questioni di nausea.
Questi argomenti sono una deliberata falsificazione della Geobiologia, una strumentalizzazione che serve solo a fornire il substrato culturale e ideologico per poter vendere oggetti inutili a persone spaventate e indotte a “crederci”, amuleti contro il moderno “malocchio” delle onde elettromagnetiche, che naturalmente non servono a nulla se non ad arricchire chi li produce e chi li vende, e a offrire il fianco alle dichiarazioni degli scettici chiudendo il cerchio in modo perfetto.