Articolo di Rossella Arena,
che ringraziamo vivamente, tratto dalla rivista “naturalmente” (per vedere la rivista cliccare qui
o qui)
Articolo di Rossella Arena,
che ringraziamo vivamente, tratto dalla rivista “naturalmente” (per vedere la rivista cliccare qui
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LA GEOBIOLOGIA MIGLIORA LA TUA VITA —
Mi interessa migliorare la mia vita ma non so cos’è la Geobiologia.
La Geobiologia è l’arte applicata che studia le zone di disturbo naturali e i loro effetti sui viventi, la sua applicazione è nel rilievo geobiologico sul posto che individua e riconosce le piccole zone della superficie abitata che emettono radiazioni nocive al benessere e che, in un periodo più o meno lungo, possono compromettere la salute di chi dorme in loro corrispondenza. Queste zone sono chiamate genericamente “zone di disturbo”. Assieme ad altri fattori sono state riconosciute pericolose per la salute dallo studio medico scientifico “Fattori di rischio dovuti al posto“, Vienna, 1990.
Come fa la Geobiologia a migliorare la mia vita?
Quando si sa dove sono queste zone allora si possono evitare e in questo modo si evita di correre quel rischio, ne corriamo già abbastanza nel resto della vita, ma da svegli possiamo farcela, invece dormendo siamo molto più in pericolo. Si tratta quindi di evitare una uteriore fonte di rischio per la salute, cioè di una “concausa” (spesso importante) delle patologie.
Qual’è il rischio che corro dormendo se non evito queste zone?
Il pericolo è dato dal sistema immunitario che viene stimolato dalle radiazioni e mentre dormiamo raggiunge il massimo della sua attività (come hanno dimostrato recenti studi scientifici). Mettendo insieme questi due fattori si vede che se dormiamo in corrispondenza di radiazioni il sitema immunitario già nella sua massima attività viene ulteriormente stimolato e attivato. In questo modo si corre il rischio, molto concreto quando la cosa si ripete per anni, di farlo andare in “iperimmunità” scatenando l’autoaggressione immunitaria, cioè l’attacco da parte del sistema immunitario a parti del proprio corpo che non riconosce più e scambia per “estranee”.
Questa è l’origine delle malattie autoimmuni, tutte molto invalidanti e senza cure da parte della medicina ufficiale.
Ma può essere anche l’inizio o l’aggravamento del processo di infiammazione, invecchiamento e degenerazione dei tessuti che dà origine alle patologie autoimmuni o degenerative croniche, e alla fine anche ai tumori.
Qual’è la malattia che mi può venire in questo caso?
Nelle parti del corpo irradiate da una zona di disturbo si ha una “focalizzazione” del rischio che questo processo di infiammazione, invecchiamento e degenerazione dei tessuti avvenga.
Non esiste una correlazione tra l’esposizione alle zone di disturbo e una patologia precisa: la patologia che si potrà scatenare dipende dall’ereditarietà (suscettività genetica) e dallo stile di vita della persona, ma sarà quasi sicuramente a carico di un organo o di un tessuto compreso nella porzione di corpo che è stata irradiata per molto tempo.
Quanto tempo è necessario che dorma esposto a una zona di disturbo perché possa venirmi qualcosa?
La radiazione delle zone di disturbo naturali è a bassissima intensità e per causare effetti nocivi (chiamati geopatologie) deve essere ripetuta nel tempo per un periodo abbastanza lungo, quindi le posizioni più pericolose sono quelle dei letti; infatti se la posizione di chi dorme è in corrispondenza di una zona di disturbo, ogni notte si ripete l’esposizione all’irradiazione per 7-8 ore arrivando a 2300-2600 ore l’anno.
Il Gruppo di Ricerca in Geobiologia fondato dal dr. Ernst Harmann nel 1961 in Germania ha stabilito che occorrono in media almeno 3-4 anni di permanenza in corrispondenza di una zona di disturbo quando si dorme perchè inizi una patologia, ma tutto dipende dalle persone: ciascuno ha un portato genetico diverso nei riguardi delle malattie e ciascuno fa una vita diversa esponendosi a stress e rischi di varia natura. Qualcuno quindi potrebbe subire l’effetto delle radiazioni delle zone di disturbo naturali con una esposizione ben minore di 3 anni, qualcun altro con una esposizione ben maggiore di 4 anni. Il fatto è che prima o poi i guai si manifestano comunque a tutti.
Ma cosa vuol dire questa immagine con quelle strane fasce rosse attorno al letto?
L’immagine mostra una coppia in un letto messo in mezzo a delle “fasce” rosse che simboleggiano le “pareti” del reticolo energetico parallelo al nord, chiamato di Hartmann, viste in sezione, “pareti” che sono disposte a griglia rettangolare.
Nell’immagine si vedono anche due incroci di queste “pareti” che sono le microzone di disturbo da evitare poichè le loro radiazioni sono patologiche.
Se il letto è messo in modo che le persone che vi dormono evitano la coincidenza con gli incroci del reticolo delle “pareti” di energia non vi sono problemi, ma come si fa a disporre il letto in questo modo?
Per farlo bisogna sapere la posizione delle “pareti” del reticolo energetico, o meglio, bisogna conoscere la posizione di tutte le zone di disturbo, e possibilmente avere una planimetria della camera sulla quale siano riportate tutte le zone le cui radiazioni producono un disturbo alle persone.
Non è così semplice e per disporre di questa mappa bisogna chiedere la consulenza di un esperto in geobiologia che con la sua ipersensibilità “percepisca” le zone di disturbo e con la sua conoscenza e esperienza le individui, le riconosca e le riporti sulla planimetria. Inutile improvvisarsi: è un lavoro difficile anche per chi lo fa da tanti anni.
Oltre a questo reticolo ci sono altre zone di disturbo da evitare?
Oltre agli incroci del Reticolo energetico parallelo al nord, chiamato “di Hartmann” dal medico tedesco che lo ha riscoperto e che ne ha dimostrato la pericolosità per la salute, esistono altre zone di disturbo potenzialmente patologiche:
vi sono gli incroci di un altro reticolo diagonale al nord, con la maglia più grande e le “pareti” più larghe (detto di Curry dal ricercatore austriaco che ne ha divulgato l’esistenza);
vi sono gli scorrimenti veloci di acqua sotterranea, le cosiddette “vene d’acqua”;
vi sono le fratturazioni e le dislocazioni della roccia dovute ai movimenti simici, le caverne e gli inghiottitoi carsici;
vi sono le faglie (linee di scontro o di distanziamento delle masse rocciose tra di loro) di varia natura, grandezza e intensità di emissione e infine vi sono degli scarichi energetici a forma di spirale che ruotano verso destra e verso sinistra, di cui è difficile capire l’origine.
Tutti questi fenomeni emettono radiazioni nocive alla salute e da evitare, come abbiamo visto, soprattutto quando si dorme.
Ho la casa già arredata, è un problema spostare i letti, non c’è qualcosa che mi scherma da queste radiazioni naturali?
La Geobiologia migliora la tua vita, e quella dei tuoi cari, perchè ti permette di evitare il rischio di dormire (o di stare in relax) in corrispondenza di radiazioni naturali potenzialmente pericolose: se si sa dove sono le zone di disturbo da evitare si può arredare in modo da evitarle!
Il dr. Hartmann per questo esortava sempre i suoi allievi a imparare a trovare con la precisione maggiore possibile le zone di disturbo per permettere gli spostamenti necessari di letti, divani ecc.
Invece invitava a non illudersi di poter trovare magiche “schermature” per queste radiazioni: provati in cieco più di 300 sistemi proposti come “schermatura” aveva deciso di non provarne più poichè erano tutti inefficaci e qualcuno era anche nocivo.
Sarebbe bello, ma può essere solo nel mondo fantastico dell’infanzia che un oggetto, un disegno o una stuoia fermino radiazioni che oltrepassano tutti i materiali edili e il terreno!
Si tratta del pensiero magico infantile. Gli adulti dovrebbero utilizzare invece il pensiero ragionevole basato sulla conoscenza della situazione.
Per il momento NON ci sono in vendita stuoie o altri congegni in grado di schermare da queste radiazioni naturali.
La ricerca scientifica è scarsa e centrata esclusivamente sulla parte geologica di questi fenomeni per la quale si è sicuri che in superficie vi sono radiazioni nocive. I reticoli energetici invece non sono ancora accettati negli ambienti scientifici perchè le sonde dei nostri attuali strumenti elettronici per il rilievo di questi campi non li riescono a misurare. Nonostante questo rimangono i moltissimi riscontri tra la zona della patologia e la posizione dell’incrocio di reticolo a cui la persona era esposta e rimane la certezza che le persone ammalate tolte da questi posti migliorano e le cure hanno maggiore effetto, quindi qualcosa deve pur esserci…
Solo i medici omeopati conoscono e trattano queste problematiche indicando ai pazienti di far verificare da un esperto la posizione del letto: se questa posizione è interessata dalle emissioni naturali di una zona di disturbo si intende che va cambiata spostando il letto, non certo che si deva comprare una “schermatura” più o meno magica!
Un famoso studio medico di Omeopatia e di Medicina Funzionale tedesco giunge a rifiutare di proseguire il rapporto con pazienti che invece di spostare la posizione del letto in una zona “neutra” fanno mettere delle stuoie o degli apparecchi per la “schermatura”!
Cosa ne pensa di queste “schermature” il Gruppo di Ricerca del dr. Hartmann lo puoi leggere qui.
La Geobiologia può migliorare veramente la tua vita!
Se vuoi saperne di più su questo affascinante argomento approfondisci leggendo gli altri articoli che trovi in questo sito web.
(autore di “la Geobiologia migliora la tua vita”: Pier Prospero)
— Uno dei primi libri di Geobiologia, scritto dal seguace francese del dr. Hartmann, Remi Alexandre, in originale si intitolava così[1]: “Il tuo letto è al posto giusto?“ e questo è tuttora lo slogan più efficace per indicare di cosa si occupa la Geobiologia.
Esistono delle radiazioni naturali che sono nocive alla salute poiché creano un disturbo, un’irritazione, che, a lungo andare, nella porzione di corpo colpita provocano prima l’infiammazione e poi l’invecchiamento e la degenerazione dei tessuti organici, col pericolo dell’insorgenza di una patologia grave.
L’unica maniera per evitare questo danno è quella di non esporsi a queste irradiazioni per lunghi periodi di tempo. NON CI SONO OGGETTI “MAGICAMENTE” CAPACI DI SCHERMARCI o di “bonificare” la casa dalle radiazioni studiate in Geobiologia; le mille proposte di “schermatura” sono solo illusioni create ad arte per vendere oggetti, stuoie, ecc. che in realtà non servono a niente, quando non sono nocivi.
Se si può fare una correlazione diretta tra l’insorgenza di una patologia e una determinata zona di lunga permanenza della persona, questa zona si definisce “geopatogena” o meglio, come si esprimono i geobiologi tedeschi, “zona di disturbo“.
Il posto tipico dove si ripete sempre la stessa posizione per molti anni e per circa 7-8 ore al giorno (arrivando così a 2300-2600 ore l’anno) è il proprio letto.
Ecco perché per preservare la salute bisogna chiedersi se è “al posto giusto” oppure in corrispondenza di una “zona di disturbo”.
Le irradiazioni delle “zone di disturbo” sono di 2 tipi:
alcune provengono dalla geologia del terreno o dalla situazione delle acque sotterranee;
altre provengono da forme energetiche naturali che seguono il nord magnetico (la direzione indicata dall’ago della bussola) e danno l’idea di “pareti” di energia perpendicolari tra loro che si dispongono a rete e sono perciò denominate “reticoli energetici”.
Il primo tipo di radiazioni è abbastanza semplice da capire anche se occorre qualche piccola nozione di geologia: si tratta delle emissioni energetiche di fenomeni geologici come faglie e dislocazioni della roccia, fratturazioni della roccia, scorrimenti d’acqua sotterranea nelle fratture della roccia, scorrimenti d’acqua sotterranea in antichi alvei di torrenti poi sepolti da detriti e sedimenti (le cosiddette “vene d’acqua” che si trovano in pianura); ciascuna di queste formazioni geologiche emette un campo elettromagnetico naturale che è il responsabile della formazione di “zone di disturbo” sulla loro verticale in superficie.
Le seconde irradiazioni, quelle a reticolo, sono invece ancora un mistero perché non si sa come si formino e come mai si dispongano in quel modo; però dagli esperimenti del dr. Ernst Hartmann e dai riscontri di moltissimi medici si sa per certo che nei punti di “incrocio” sono nocive.
Questo è un fatto importante per prevenire le patologie e per fortuna la nocività patologica si limita agli “incroci” delle “pareti” di ciascun reticolo (non si danno incroci tra reticoli diversi), dove l’intensità di questa forma energetica diventa molto più forte di quella delle “pareti” singole e riesce a provocare gli effetti che abbiamo descritto sopra.
I reticoli energetici i cui “incroci” sono nocivi sono due: quello parallelo al nord magnetico, detto di Hartmann dal medico tedesco Ernst Hartmann che lo ha studiato e per primo ne ha scoperto la nocività, e quello diagonale al nord magnetico, detto di Curry dall’ingegnere austriaco Manfred Curry che lo ha studiato per primo.
Anche questi “incroci” dei reticoli energetici sono “zone di disturbo” naturali.
Se si dorme in corrispondenza di “zone di disturbo”, sia di origine geologica che di origine reticolare, si corre il rischio di mettere in moto il processo di infiammazione-invecchiamento-degenerazione dei tessuti, un processo che se dura un tempo abbastanza lungo sfocia in patologie autoimmuni croniche o in patologie terminali.
Purtroppo nella normale quotidianità ci sono anche molti altri fattori che possono avviare questo processo come gli allergeni alimentari, ancora troppo sottovalutati; molte sostanze chimiche tossiche disperse nell’aria, nell’acqua e nei cibi; le radiazioni magnetiche dei cavi e dei motori elettrici; le radiazioni elettromagnetiche delle trasmittenti radiotelevisive o telefoniche (antenne, telefonini e cordless, wi-fi); le radiazioni ionizzanti a bassa intensità (radioattività di materiali edili, assunzione di gas Radon), e altre ancora che dipendono da dove abitiamo e dal lavoro che svolgiamo.
Dato che in qualche modo tutti, per quanto attenti, subiamo contemporaneamente le aggressioni di molti fattori che alterano il sistema immunitario, dobbiamo considerare le “zone di disturbo” geobiologiche come una causa tra le molte, ma le radiazioni delle “zone di disturbo” naturali restano uno degli elementi più importanti tra quelli che possono portare ad una patologia.
Studi scientifici recenti sul sistema immunitario hanno dimostrato che durante il sonno il nostro sistema immunitario va al massimo della sua attività (al contrario di quel che si pensava una volta) quindi una eventuale aggiunta di “stimolo” che gli arriva dall’irradiazione di una “zona di disturbo” lo porta facilmente ad un iperattività che, non trovando bersagli concreti e col ripetersi dell’esposizione, si trasforma in autoaggressione, cioè va a colpire anche i propri tessuti.
Le patologie autoimmuni croniche sono diffusissime e in forte aumento; anche le più “leggere” causano comunque notevoli sofferenze nella popolazione e grosse spese per il sistema sanitario.
Si tratta ad esempio dell’asma, delle allergie, della psoriasi, del diabete, del morbo di Crohn, dell’artrite reumatoide, del lupus eritematoso, della tiroidite autoimmune, della sclerodermia, della fibromialgia, della periarterite nodosa, della rettocolite, dell’atrofia surrenalica autoimmune, della sclerosi multipla. Questo problema dell’autoimmunità è oggetto di studio dell’Ecologia Clinica, scienza nata nei paesi anglosassoni negli anni ’40 del secolo scorso che si occupa dei disturbi clinici causati dall’impatto sull’organismo umano delle sostanze presenti nell’ambiente, da quelle chimiche (fertilizzanti, pesticidi, coloranti, additivi, conservanti) ai metalli pesanti (mercurio, cromo, piombo), dall’inquinamento atmosferico a quello elettromagnetico. In questa scienza si possono inserire anche gli effetti delle radiazioni delle “zone di disturbo” naturali.
L’irradiazione delle “zone di disturbo” naturali è a bassissima intensità perciò per causare effetti dannosi alla salute (geo-patologie) l’esposizione deve essere ripetuta nel tempo per un periodo abbastanza lungo e questo avviene nel letto dove ogni notte si ripete la stessa posizione per molti anni.
Evitare l’irradiazione delle “zone di disturbo” quando si dorme diventa quindi un buon modo per ridurre notevolmente i rischi, anche se da solo non basta: bisognerebbe considerare tutti i fattori di cui si è detto sopra.
Nell’ambito della prevenzione delle patologie e del mantenimento del benessere, il cibo, la casa e la posizione del letto sono fondamentali: ci si deve orientare verso gli alimenti biologici garantiti e verso una dieta che eviti gli allergeni; si deve scegliere una casa fatta di materiali biocompatibili che non inquinino l’atmosfera interna, che sia posta abbastanza lontano da elettrodotti e antenne trasmittenti; in cui si possano mettere i letti “al posto giusto” cioè non in corrispondenza di “zone di disturbo“.
Non è facile avere la casa “giusta”, ma quando si può scegliere perchè se ne costruisce o se ne acquista una o perché si va a prenderla in affitto, allora è bene tenere presente questi consigli.
La Geobioloia interviene qui: quando si va ad abitare in una nuova casa, prima di progettare l’arredamento delle camere; è a questo punto che è più opportuno chiamare l’esperto che ci può fornire la mappa delle “zone di disturbo” che sono presenti.
Naturalmente si può far tesoro della mappa delle “zone di disturbo” anche se abbiamo già una casa arredata e ci viviamo da tempo: quando sappiamo dove sono le “zone di disturbo”, cambiando la posizione dei letti o facendo qualche altro cambiamento nell’arredamento possiamo evitare di restare ulteriormente in corrispondenza delle loro radiazioni ed eliminare un rischio per la salute, oppure cominciare a vedere dei risultati con le cure.
Arredando al propria casa in questo modo “consapevole” non si incorrerà nell’irradiazione naturale responsabile della “focalizzazione” che apre la porta alla patologia.
Non esiste però una correlazione tra l’esposizione alle radiazioni delle “zone di disturbo” e una precisa patologia: la patologia che potrà insorgere dipende dall’ereditarietà e dallo stile di vita della persona, ma sarà sicuramente a carico di un organo o di un tessuto compreso nella porzione di corpo che è stata irradiata per molto tempo nel letto.
Le radiazioni delle “zone di disturbo” naturali non sono ancora individuabili strumentalmente (nonostante le pretese di qualche venditore, nessuno strumento elettronico è attualmente in grado di sentirle), perciò l’analisi per trovarle per il momento deve essere ancora svolta con il metodo percettivo, cioè utilizzando l’ipersensibilità di un esperto che ha anche la capacità professionale di distinguere le varie “zone” e di riportarle in modo coerente in una mappa.
Il fisico reagisce all’ingresso in una “zona di disturbo” scatenando adrenalina che causa un sussulto inconscio, cosa che permette agli operatori “ipersensibili” di individuare la posizione delle “zone di disturbo”.
Per verificare se è vero che insorgono alterazioni alla salute con la permanenza in zone considerate “di disturbo” rilevate con indagini percettive è stato condotto uno studio scientifico, finanziato dallo stato austriaco, intitolato “Fattore di Rischio del Sito, ricerca scientifica sul problema dell’influsso delle zone “rabdomantiche” sugli esseri umani” (24 parametri biologici analizzati su 985 persone con 6943 esami totali). Questo studio, condotto dal prof. dr. Otto Bergsmann dell’Università di Vienna, è molto importante poiché ha dimostrato, contro le aspettative di chi l’aveva commissionato, che con la permanenza in queste “zone di disturbo” avviene una reale variazione dello stato ormonale (Serotonina) e di altri parametri che coinvolgono la salute tra cui l’aumento della VES che conferma l’effetto infiammatorio.
Le conclusioni cui giunge questo studio sono i più validi supporti scientifici alle diagnosi mediche di “geopatologia” e confermano la necessità di non permanere, almeno dormendo, in corrispondenza dell’irradiazione delle “zone di disturbo” naturali. Ecco alcuni passi di queste conclusioni:
– “… su 24 parametri o fenomeni analizzati, in 12 si è riscontrato un influsso molto significativo dovuto al luogo sul comportamento della regolazione, in 5 una tendenza, in 6 nessun influsso. Per come è strutturata la nostra ricerca, la variazione di un solo parametro sarebbe già stata una prova dell’effetto del sito… Se i risultati della ricerca sono valutati in base alla significatività biometrica si vedono in primo piano il comportamento della Serotonina e della VES… La Serotonina si riduce stando nella ‘zona di disturbo’… La Serotonina… ha un effetto tranquillante per cui viene anche definita come un ‘sonnifero’. Bisogna tener presente che alcuni sintomi attribuiti all’effetto del sito, quali per es. insonnia, nervosismo, ecc. possono essere attribuiti alla carenza di Serotonina… L’effetto del sito non dà luogo ad un processo che conduce inevitabilmente alla malattia. È piuttosto un fattore di rischio, il quale può intensificare l’effetto di diversi fattori patogeni… solo nell’interazione con questi altri fattori, il fattore di rischio dovuto al posto (del letto) può acquisire un’importanza patogena. … È certo che una delle misure (di prevenzione) più importanti è realizzare una condotta di vita flessibile con cui evitare da un lato lo stress prolungato dovuto alla permanenza in una ‘zona di disturbo’ e dall’altro lato ridurre i disturbi vegetativi. … Risulta quale conseguenza logica che il cambiamento del posto (del letto) non può sostituire la terapia medica, ma può tuttavia essere di valido sostegno alla terapia medica.“ [2] –
Lo studio è basato sull’esposizione molto breve (mezz’ora) della persona ad una “zona di disturbo” stando seduti in sua corrispondenza, perciò le persone erano interamente coinvolte dalle irradiazioni, non solo in una parte del corpo come sarebbe avvenuto da sdraiate. Con questa procedura veloce si credeva di “favorire” il risultato voluto dai committenti, cioè la dimostrazione che l’esposizione alle “zone di disturbo” non procurava alcuna alterazione ai 24 parametri sanguigni presi in considerazione, invece si è ottenuto un risultato imprevisto di alterazione a ben 12 parametri, tra cui alcuni molto importanti per la salute, e lo si è ottenuto probabilmente proprio perché le persone, anche se per un breve tempo, stavano completamente dentro la “zona di disturbo” sulla verticale dell’irradiazione che così coinvolgeva tutti gli organi e tutte le ghiandole nello stesso momento.
Riassumendo, lo studio del dr. Bergsmann ha dimostrato che l’esposizione alle irradiazioni delle “zone di disturbo” è all’origine dell’infiammazione che crea la variazione in negativo di alcuni importanti parametri sanguigni che indicano un peggioramento delle condizioni della persona.
Dall’esperienza medica sappiamo che se questa situazione si prolunga per un tempo sufficiente provoca una ipertrofia immunitaria locale (cioè di un eccesso di agenti immunitari tutti nello stesso punto) che causa l’autoaggressione immunitaria, che a sua volta esaurisce le difese immunitarie generali, in una catena negativa che si autoalimenta.
Si tratta di un problema serio, molto serio, rispetto al quale la misura più logica è quella di evitare di esporsi a queste radiazioni.
Per farlo bisogna sapere dove sono le “zone di disturbo” e l’unica maniera per saperlo è chiedere un’analisi geobiologica delle stanze da letto che ci dia la mappa della loro posizione in modo da poter disporre i letti “al posto giusto” cioè nelle aree non disturbanti.
Con la salute non si scherza e bisogna comportarsi da adulti responsabili: non servono a niente le infantili speranze in oggetti “magici”, simboli, spirali, piastrine o stuoie, che pretendono di “schermare” dalle radiazioni di queste “zone di disturbo”. In realtà si tratta di “amuleti” contro un moderno “malocchio” dato dalle “onde nocive” secondo una mentalità “magica”, arcaica ma ancora molto diffusa.
L’unico vero effetto di questi oggetti è quello di spillare soldi inutilmente a persone che sono state prima spaventate a dovere dai venditori.
Qui non c’entra la Geobiologia come l’ha definita il dr. Hartmann: non si tratta di esperti che ci permettono di sapere dove sono le “zone di disturbo”, ma si tratta di venditori molto ben addestrati a far cadere nella trappola della “magia” per cui con il loro oggetto tutti i disturbi scomparirebbero e la casa si “bonificherebbe” da ogni “negatività” (un linguaggio appunto da maghi).
Bisogna sapere invece che tutte le “zone di disturbo” restano sempre dove sono e le radiazioni che le formano oltrepassano tutti i materiali, perciò non si modificano proprio per niente per gli oggetti “schermanti” che possono esser messi nelle stanze.
Risulta ovvio che non si può ottenere alcuna modificazione delle “zone di disturbo”, che sono aree dove si hanno delle radiazioni naturali, utilizzando disegni, simboli, cristalli, fialette, stuoie coprimaterasso con o senza bande magnetiche, sughero con fili di rame, “antenne” e “piastre” di varia natura, “agopuntura della terra”, magneti, campi elettromagnetici per magnetoterapia, eccetera, eccetera, dovunque e in qualsiasi modo siano disposti.
Se abitaste sopra uno studio di radiologia e scopriste che vi è una apertura nella rivestitura di piombo del soffitto dello studio (che è il vostro pavimento) che lascia passare dei raggi “x” verso il vostro letto, cosa fareste: chiamereste un venditore di una “schermatura” fatta da piastrine, antenne o simboli da mettere sotto il letto o agli angoli della stanza, oppure spostereste subito il letto in un posto dove le radiazioni non vi raggiungano?
Per le “zone di disturbo” non serve a niente nemmeno il piombo, come ha dimostrato a suo tempo il dottor Hartmann.
La Geobiologia serve a farci sapere dove sono le “zone di disturbo” naturali per evitarle, tutto il resto non è Geobiologia, ma vendita, o meglio, vendita di magia.
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“Corso di Formazione per esperti/e in geobiologia italiani sul Lago di Garda”
da Wetter-Boden-Mensch n. 4/2017
di Alfonso Becker
La serie di contatti e incontri con i nostri Amici dell’associazione italiana GEA ha avuto una prosecuzione nell’autunno di quest’anno.
Dopo che nel 2002 il dottor Piergianni Prospero aveva invitato quale ospite l’allora insegnante Walter Hesoun a condurre un seminario a San Felice del Benaco, nel 2013 anche Alfonso Becker ha potuto apprezzare le prestazioni dei partecipanti ai corsi di formazione.
Nel frattempo alcuni membri di GEA hanno visitato l’Odenwald, luogo dove ha vissuto e agito il nostro fondatore, dr. Ernst Hartmann.
Quest’anno Alfonso Becker, sebbene ormai in pensione, ha nuovamente accettato l’invito del dottor Prospero a condurre un ulteriore laboratorio a San Felice.
Non è stato necessario insistere molto: il meraviglioso paesaggio del Lago di Garda, le favorevoli condizioni dentro e intorno alla Casa per Ferie “Il Carmine” e lo straordinario clima autunnale di ottobre, hanno contribuito alla riuscita del corso.
L’associazione GEA italiana ha ora una nuova sorella in Ticino, cantone svizzero di lingua italiana, denominata “GEA-Elvezia” che nei pressi di Mendrisio ha trovato le condizioni favorevoli per la formazione e le esercitazioni.
Il Lago di Garda non è molto distante e così San Felice è stato nuovamente scelto per svolgervi dei seminari.
Il tema scelto per il laboratorio è stato “La consulenza geobiologica secondo il metodo del Dr. Hartmann con particolare attenzione al reticolo di Hartmann e alle zone doppie”.
Poiché San Felice si trova circa 1000 km più a sud dell’Odenwald, è stato necessario aumentare di alcuni cm le distanze del reticolo di Hartmann: sulla linea Milano – Venezia, a latitudine 45°30, la maglia del reticolo è all’incirca di 2.10 m per 2.60 m.
Gli avvertimenti del nostro mentore Hanns Zürn “non abbiate i reticoli (solo) in testa” vengono presi molto seriamente dai corsisti.
Le “zone doppie” non erano state da loro molto esercitate in precedenza e così l’attenzione maggiore è stata messa sul “come si percepisce una zona doppia?”
Le convergenze dei risultati concernenti l’analisi delle camere che hanno mostrato la presenza di “zone doppie” sull’asse nord-sud del reticolo di Hartmann sono state per i corsisti fonte di soddisfazione personale e conferma delle proprie abilità.
L’associazione GEA in Italia vive oggi difficoltà molto simili a quelle del nostro Forschungskreis fur Geobiologie: l’enorme progresso tecnologico e la credulità, che sfiora la schiavitù, delle persone nei confronti della tecnologia si oppone all’assunzione di responsabilità e a un’attenzione all’essenziale. La via verso l’autodeterminazione e la scelta di cosa ci fa bene, diviene sempre più difficile e confusa.
Questo si ripercuote ora in negativo anche sul numero dei partecipanti ai nostri corsi; è quindi sempre più importante per il Forschungskreis e per l’Istituto GEA in Italia il compito di offrire consigli credibili circa l’autoaiuto e l’aiuto rivolto agli altri.
“Sto applicando le teorie che ho trovato su un libro di Feng Shui… ma sono confusa. Secondo un altro libro ho sbagliato tutto. Potete aiutarmi? ” – “Sono interessato al Feng Shui e ho visitato alcuni siti web. Le informazioni che si trovano sono molto contraddittorie. Potete consigliarmi un testo di riferimento valido?”.
Sono sempre di più le persone che ci contattano alla ricerca di informazioni autentiche. Perché si, è vero: purtroppo, quando ci si interessa al Feng Shui, è molto facile trovare in circolazione teorie scorrette o metodi incomprensibili. Con il risultato che alcune persone rimangono deluse e si disinteressano al Feng Shui, considerandolo una sciocchezza; altri scelgono dogmaticamente una impostazione come l’unica valida e molti altri ancora – le menti più critiche – consultano vari testi e siti web per cercare di capirci qualcosa. Ma anche facendo così… si perde un mucchio di tempo e si rischia di sbagliare comunque!
Non c’è nulla di male se vuoi applicare il Feng Shui per migliorare la tua vita … il problema è se vale la pena di applicare un Feng Shui cattivo per ottenere un risultato scarso o nullo!
Per questo motivo, trovi qui sotto 16 errori tipici molto diffusi nel Feng Shui: sono 16 trucchi per capire rapidamente se un testo è valido. Considerali un campanello d’allarme, un segnale che il libro che stai leggendo, o il sito che stai guardando, non si occupa di Feng Shui autentico, perciò le informazioni possono essere errate o non verificate. Questi segnali dovrebbero farti diventare molto diffidente e attento. E potrai selezionare molto più facilmente i testi e i siti con contenuti validi!
Ecco quindi i 16 trucchi Feng Shui per trovare e scartare i ‘fake’… Buona lettura!
Il Feng Shui è una disciplina molto antica che si occupa dell’interazione e della relazione tra uomo e ambiente, a livello energetico. Lo Space Clearing è attualmente un insieme di tecniche, evolute da varie tradizioni, utili per pulire o purificare un’abitazione a livello sottile. All’interno del Feng Shui, vi sono ovviamente pratiche di Space Clearing tipiche della civiltà orientale. Ma queste pratiche si trovano in quasi tutte le civiltà. Infine, il Decluttering è un movimento recente che ha lo scopo di insegnare alle persone l’importanza della gestione degli spazi e il corretto rapporto tra la persona e gli oggetti di sua proprietà.
Il Decluttering è particolarmente importante nelle società ricche, come la nostra, in cui c’è sovrabbondanza di oggetti e le persone non riescono a liberarsene. Questa tematica è sicuramente importante, ma nel Feng Shui facciamo un passo in più: secondo quali aree della casa siano ostruite, è infatti possibile comprendere l’origine e il significato del blocco e agire su di esso. Il Decluttering non è il Feng Shui, ma durante l’intervento di Feng Shui è possibile che vengono consigliate pratiche di Decluttering, così come di Space Clearing.
La “Scuola del Compasso” è una buffa anomalia tutta italiana. Tutta la conoscenza del Feng Shui viene classicamente divisa in due grandi parti: la “Scuola della Forma” e la “Scuola della Bussola”. La Scuola della Forma si occupa delle conformazioni spaziali fisse (per esempio la presenza di una montagna o di un edificio in una certa direzione, la sua forma, eccetera), mentre la Scuola della Bussola si occupa dello scorrere del tempo, dei cicli naturali e della loro influenza sugli esseri viventi. Devi sapere che i termini corrispondenti, in lingua inglese, sono “Form School” e “Compass School”. In inglese, infatti, bussola si traduce con “compass”. Ma non esiste alcuna Scuola del Compasso, in realtà: si tratta di una traduzione grossolanamente errata! Quindi, se trovi menzionata questa “scuola inesistente”, puoi essere certo che l’autore ha una conoscenza molto scarsa delle origini del Feng Shui (e della lingua inglese!).
In secondo luogo, molto probabilmente, troverai tecniche sconclusionate e costruite a caso. Infatti, non trovando alcun corrispondente in Cina, in questa “scuola” è stato inserito un po’ di tutto a casaccio. Secondo alcuni libri esistono addirittura tre scuole: la “Scuola della Forma”, la “Scuola della Bussola” e la “Scuola del Compasso”. A quando la “Scuola della Matita”?!
Nel Feng Shui, l’abitazione è considerata yin rispetto all’ambiente esterno yang, che la influenza. E’ l’abitazione ad essere influenzata dall’ambiente, non viceversa. Perciò, gli stimoli esterni sono quelli più importanti, che di solito devono essere considerati e analizzati per primi. L’interno viene sempre in un secondo tempo.
Naturalmente nel Feng Shui la disposizione degli interni è molto importante, ma deve sempre essere fatta in base alle informazioni recepite dall’ambiente esterno. Nel Feng Shui autentico l’esterno si analizza sempre prima dell’interno: il Feng Shui non si riduce a un metodo di arredamento!
… oppure usando animali mitologici come il rospo tre zampe, la coppia di anatre mandarine o altre amenità del genere. Tutti questi oggetti fanno parte della superstizione cinese del sud-est asiatico che in un primo momento è stata confusa con il Feng Shui. Sono oggetti tipici, che potete trovare in oriente quasi ovunque – un po’ come da noi il ferro di cavallo o il crocifisso. Ma hanno ben poco a che vedere con il Feng Shui: nemmeno i maestri orientali li usano, se non dopo aver consigliato come prioritari interventi ben più importanti che riguardano il giardino (se presente), la forma e la pianta dell’abitazione, la disposizione delle funzioni e degli arredi, i colori, e così via. In questo caso non state leggendo un libro di Feng Shui, ma un libro che vi parla delle superstizioni popolari cinesi! Questo è vero Feng Shui bufala…
Nella Scuola della Forma, una struttura teorica molto importante è quella dei Quattro Animali, guardiani dello Hsue o “Nido del Drago”, il punto in cui è costruito l’edificio. I quattro aiutanti sono: la Tartaruga Nera (retro), che ha il compito di proteggere e calmare; la Fenice Rossa (affaccio o apertura), opposta alla Tartaruga, che ha il compito di stimolare e sviluppare; il Drago Verde a sinistra che porta il cambiamento e il rinnovamento; la Tigre Bianca a destra che porta all’accumulo e alla realizzazione. Secondo la lettura delle forme e degli orientamenti geografici, analizzando la struttura archetipica dei Quattro Animali si possono ricavare molte informazioni sull’abitazione e sugli occupanti, e soprattutto su come viene influenzata la loro vita.
Ma la disposizione dei Quattro Animali è indipendente dalla direzione geografica. Si trovano libri cinesi di Feng Shui di parecchi secoli fa che discutono di abitazioni orientate in 24 differenti direzioni. Perciò già secoli fa, era comunemente accettato nel Feng Shui che un’abitazione potesse essere orientata verso una qualsiasi direzione; non necessariamente nord>sud. Posizionare la Tartaruga Nera sempre a nord (e corrispondentemente per gli altri animali) è semplicemente un errore dato da una profonda ignoranza del Feng Shui autentico. È un segnale molto forte riguardo alla dubbia validità del testo che state consultando.
Quando, nel Feng Shui, parliamo di “Tartaruga Nera” intendiamo una conformazione spaziale fissa, piena ma accogliente, quieta, tendenzialmente alta, protettiva. Insomma intendiamo che, osservando l’area della Tartaruga Nera, ne dovremmo ricavare queste percezioni. Per questo motivo, la “Tartaruga Nera del letto” potrà solamente essere una parete, un armadio, o comunque qualcosa di pieno, solido. La conformazione della Tartaruga Nera deve trasmettere una sensazione di stabilità, di sicurezza; devo anche essere certo che da quella direzione non possono provenire attacchi.
Se il mio letto è posizionato con la porta alle spalle, dietro la testa, la conformazione è errata secondo il Feng Shui: la Tartaruga Nera è ‘debole’. È corretto riposizionare il letto, oppure inserire uno schermo o una protezione tra porta e testata, se possibile. Non serve invece a niente posizionare sulla testata del letto la statuetta di una tartaruga nera. L’intervento è troppo piccolo e ininfluente nell’economia degli spazi. Questo tipo di intervento non ha effetto nemmeno a livello simbolico: il Feng Shui fa utilizzo di ‘cure simboliche’, ma non in questo modo. L’autore ha preso un abbaglio.
Ogni edificio è disposto nell’ambiente secondo la sua struttura, non secondo la disposizione degli spazi che ha intorno. Vi sono edifici che si affacciano contro il muro di un altro edificio, e alle spalle hanno un grande spazio. Inoltre, se la Fenice Rossa fosse sempre collegata all’area più aperta, quasi tutti gli edifici sarebbero perlopiù ben posizionati e non vi sarebbero problemi di sorta, ma la pratica dimostra che non è così!
Nel Feng Shui, quando analizziamo lo sviluppo di una situazione nel tempo, utilizziamo un’analogia molto potente che fa uso di cinque archetipi, fasi o energie: acqua, legno, fuoco, terra, metallo. Ognuna di queste fasi genera la successiva in modo armonico: questo viene definito “ciclo di generazione”. Ma le cinque fasi sono anche in contrasto tra loro, secondo il “ciclo di controllo”: acqua, fuoco, metallo, legno, terra e di nuovo acqua. Questo ciclo non è negativo o sfavorevole, e nemmeno porta sfortuna, come affermano alcuni. Semplicemente, rappresenta conformazioni energetiche collegate a eventi rapidi o improvvisi.
Per quanto generalmente nel Feng Shui, soprattutto a livello residenziale, si utilizzi il ciclo yin di generazione, bisogna conoscere e saper utilizzare anche il ciclo di controllo, perché gli effetti più forti sono sempre dovuti a quello. A livello lavorativo, poi, il ciclo di controllo assume ancora maggiore rilevanza.
Non è così. Naturalmente il Feng Shui si è sviluppato parallelamente all’esoterismo taoista e alla magia taoista. Inoltre ha subito forti influssi buddhisti. Tuttavia bisogna saper scindere il Feng Shui, come disciplina non religiosa che si occupa del rapporto tra uomo e ambiente intorno a lui, facendo riferimento a semplici forze naturali, dalle pratiche religiose orientali. Una impostazione molto moderna (di cui parlerò dopo), nata di recente, la “Setta Tantrica Buddhista dei Berretti Neri” – purtroppo molto diffusa in occidente – ha inserito nel Feng Shui una serie di ritualità del tutto sconosciute in oriente.
Naturalmente è possibile utilizzare il Feng Shui per la propria crescita spirituale, ma questo non contempla accendere l’incenso tutte le mattine o cose del genere.
Pensate un po’, in oriente dormire con la testa a nord è considerato sfortunato e la posizione migliore è a sud!
A parte queste curiose diversità culturali, in nessun testo di Feng Shui tradizionale c’è scritto che bisogna dormire con la testa a nord. È vero, dormire con la testa a nord in genere porta un sonno profondo, ma vi sono molte altre direzioni buone, come nord ovest, nord est o est. Inoltre, nel Feng Shui vengono considerate direzioni favorevoli e sfavorevoli secondo la disposizione della camera e secondo l’anno di nascita della persona. Perciò, non è assolutamente vero che secondo il Feng Shui bisogna dormire con la testa a nord, e non è nemmeno vero che dormire con la testa a nord è la cosa migliore possibile!
Da sempre in Cina le consulenze venivano richieste solo dal capofamiglia. Siccome la civiltà cinese era di tipo patriarcale, era sempre un maschio a chiamare il maestro di Feng Shui. Per un maschio, effettivamente il “Palazzo del Matrimonio” è posizionato a sud ovest. Quindi, fatte salve tutte le considerazioni preliminari più importanti, se si può lavorare su sud ovest si facilita l’arrivo di una compagna per l’uomo. Ma per la donna, il Palazzo del Matrimonio non è a sud ovest!
Se la donna migliora l’area sud-ovest, attrarrà semplicemente più amiche o prenderà maggiore coscienza di sé. Per favorire l’arrivo di un compagno bisogna invece lavorare su un altro palazzo! Questo è un segno molto significativo riguardo la validità del testo che state consultando.
Il Ba Gua (o Pa Kua) è uno schema simbolico rappresentato di solito con una griglia ottagonale o quadrata 3×3, associato alle otto direzioni geografiche. Difatti su tutti i testi di Feng Shui, le nove caselle del Ba Gua (che noi chiamiamo “Palazzi”) vengono sempre rappresentati insieme alla direzione geografica corrispondente. Per esempio “Legno yang, primo figlio maschio, cambiamenti improvvisi, numero 3, direzione est, colore verde,…”. Se il Ba Gua fosse indipendente dalle direzioni geografiche, perché queste si trovano su tutti i testi antichi e degli attuali maestri? Le direzioni geografiche, infatti, sono state tolte dal Ba Gua solamente sui libri dei Berretti Neri! Ma c’è una ragione ancora più importante: gli archetipi collegati ai Nove Palazzi del Ba Gua descrivono l’influenza delle varie posizioni del sole intorno a noi. E le posizioni del sole sono chiaramente collegate alle direzioni geografiche. Per esempio, il sole è al suo massimo sempre a sud (nel nostro emisfero). Per questo motivo, allineare il Ba Gua alla parete dove è presente la porta d’ingresso non ha alcun senso. Potrebbe forse essere fatto per appartamenti seminterrati o completamente interrati.
Purtroppo, molti libri risentono di questa impostazione, perché si sono diffusi per primi in occidente. Ma tutto questo non c’entra nulla con il Feng Shui autentico. Infatti, questa impostazione è dovuta a Lin Yun, il fondatore della “Setta Tantrica Buddhista dei Berretti Neri”, nata intorno alla metà degli anni ’80 in California. Sì, avete letto bene: questa scuola esiste solamente da una trentina d’anni, e non è cinese. Non è riconosciuta né utilizzata in oriente dai maestri, che anzi l’hanno più volte sconfessata. Alcuni maestri accusano questa scuola di aver utilizzato impropriamente il termine “Feng Shui” per le tecniche che propone e di averlo sostanzialmente “rubato ” ai depositari dell’autentica e antica saggezza cinese. Noi non utilizziamo l’approccio dei ‘Berretti Neri’ perché lo riteniamo errato e abbiamo avuto più volte la conferma che si tratta di un ‘fake’.
Alcuni spacciano questo metodo addirittura come taoista… Peccato che il Taoismo si è sviluppato alcuni secoli prima di Cristo e non ha mai lasciato traccia del Ba Gua posizionato secondo la porta d’ingresso, teoria proposta appunto da Lin Yun nel 1985 per la prima volta. Anche questa è garanzia di ‘fake’!
Secondo questo metodo, il lato dell’abitazione ove è presente la porta d’ingresso diventa la facciata, quindi il retro si trova all’opposto. Anche se è vero che anticamente molti edifici, per lo più pubblici o religiosi, avevano la porta d’ingresso centrale in facciata (o quantomeno in facciata), questo non valeva per tutti gli edifici, come non vale adesso. Già da secoli i maestri di Feng Shui considerano abitazioni in cui la porta d’ingresso può trovarsi in uno qualsiasi dei quattro lati: in facciata, sul retro, a destra oppure o a sinistra. A livello professionale, nel Feng Shui si tratta di un concetto acquisito da parecchio tempo.
Perciò, anche se è vero che molte volte la porta d’ingresso sta in facciata, è in genere è errato a livello metodologico considerare la porta d’ingresso come il lato dell’abitazione corrispondente alla facciata. In questo caso le conoscenze teoriche dell’autore sono molto limitate.
… per esempio, in base alla direzione o posizione geografica (nord, acqua, quindi si usano sempre colori blu; est, legno, quindi si usa sempre il colore verde; eccetera) oppure in base alla funzione (cucina, giallo e arancione; bagno, azzurro e verde; eccetera). È vero che nello schema del Ba Gua sono riportate informazioni di questo tipo: “Legno yang, primo figlio maschio, cambiamenti improvvisi, numero 3, direzione est, colore verde,…”. Ma è anche vero che questo NON significa che l’unico colore da utilizzare a est sia il verde. Il Ba Gua, infatti, è anche una sintesi, un piccolo “Bignami” di informazioni concentrate. In questo caso si intende dire che il colore associato alla fase legno è il verde; NON che nella zona est dell’abitazione si deve usare solo il verde! Per quale motivo poi? Se l’est è già la direzione del legno – e quindi il legno è già presente per sua natura – per quale motivo bisognerebbe rinforzarlo? Se il nord è la direzione dell’acqua, perché dovremmo rinforzarla? In realtà è vero l’opposto: nel Feng Shui di solito cerchiamo l’equilibrio, quindi in generale il nord andrebbe “scaldato” e il sud “raffreddato”. Per lo stesso motivo non ha alcun senso posizionare la fontana a nord, solo perché è associata all’elemento acqua, e un caminetto a sud, perché ‘fuoco’. Persino i nostri nonni sapevano che la stufa va posizionata nell’area più fredda, che di solito si trova a nord…
Non è possibile percepire le sensazioni dominanti presenti in un’abitazione senza visitarla. Anche integrando la piantina con le foto, di solito non è possibile farsi un’idea effettiva dell’ambiente, e il rischio di consigliare interventi errati o inutili è alto. Potrebbero essere consigliati anche interventi potenzialmente pericolosi!
Di solito le consulenze ‘via internet’ vengono effettuate tramite l’utilizzo di una tecnica chiamata “Stelle Volanti“. Ma le Stelle Volanti devono essere integrate con tutta una serie di considerazioni preliminari che possono essere fatte solo sul posto. L’analisi effettuata solamente con le Stelle Volanti, di per sé, non ha alcun utilizzo possibile. Infatti le stelle possono essere attivate o disattivate in base alle conformazioni e sensazioni interne e, soprattutto, esterne.
… senza spiegare perché. È possibile che nel Feng Shui metodi differenti diano risultati contrastanti. C’è però sempre una spiegazione e, soprattutto, ogni metodo è più indicato per certe situazioni, cosicché nella pratica è molto difficile che vi siano risultati opposti. Se succede, in genere significa che è stato utilizzato un metodo non adatto alla situazione. Quindi, insieme ai metodi, deve sempre essere specificato il loro valore, l’origine, l’utilizzo preferenziale, i presupposti e limiti d’utilizzo.
Se trovate questo tipo di difficoltà, in genere significa che l’autore si è limitato a raccogliere un po’ di materiale a caso, senza preoccuparsi troppo della validità e dell’efficacia delle informazioni che fornisce.
Vai all’articolo originale sul sito di Creative Feng Shui che ci ha gentilmente concesso di pubblicarlo.
Vedi anche questo articolo sui falsi miti sul Feng Shui, sempre molto illuminante.
a cura dell’Istituto GEA, scuola di Analisi Geobiofisica e Geobiologia (copyright Istituto GEA 2006/2015)
ZONE DI DISTURBO DI ORIGINE NATURALE DI CUI È COMPROVATA L’ESISTENZA*
in ordine di pericolosità (dalla più nociva alla meno nociva)
Zone di disturbo di origine naturale patogene
con la permanenza in loro corrispondenza per alcuni anni (2-4), soprattutto nel periodo del sonno, il rischio dell’insorgenza di una patologia è molto elevato, la patologia sarà a carico del distretto corporeo interessato dalla zona di disturbo e di una tipologia presente nella suscettività genetica della persona.
Zone sulla verticale dei seguenti fenomeni di origine geologica/idrogeologica e di origine non conosciuta (elettromagnetismo naturale):
Zone di disturbo di origine naturale non patogene:
con la permanenza in loro corrispondenza soprattutto nel periodo del sonno si ha un disturbo percepito come più o meno fastidioso a seconda della persona, che potrebbe limitare il benessere.
Zone sulla verticale dei seguenti fenomeni di origine geologica/idrogeologica e di origine non conosciuta (elettromagnetismo naturale):
ZONE DI DISTURBO DI ORIGINE ARTIFICIALE
in ordine di pericolosità (dalla più nociva alla meno nociva)
Zone di disturbo di origine tecnologica patogene:
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2006-2015 dr. Pier Prospero per Istituto GEA – Copyright Istituto GEA
da Wetter-Boden-Mensch n. 2/2002 —
Note
[i] Per una legge tedesca che permette di citare in giudizio civile produttori e venditori di oggetti dannosi o che non possiedono le caratteristiche per le quali sono venduti. Se il consumatore vince la causa il prodotto è ritirato dal mercato e produttore e venditori devono pagare un’ammenda molto salata. Era il tipo di processi in cui il dr Hartmann veniva consultato dai giudici come “esperto” contro i fabbricanti di oggetti antidisturbo.
[ii] Riferimento ad una teoria che vedeva l’origine delle zone di disturbo idrogeologiche e geologiche nella radiazione dovuta alla “fuga” di neutroni (o di neutrini) verso la superficie terrestre e nel suo incontro con l’acqua sotterranea o le fratture della roccia.
Das Verhalten der tellurischen Energie ist dem der anderen Energieformen sehr ähnlich, obwohl es einige Besonderheiten aufweist, die uns vermuten lassen, daß ein tellurisches Energiefeld an der Oberfläche durch zwei Grundeigenschaften empfunden werden kann: seine Intensität und die befordeten Informationen.
Unter einem olistischen Gesichtspunkt ist es unmöglich, die Realität als Zusammensetzung voneinander getrennter Sektoren zu betrachten; in jeder Analyse muß daher die Wechselwirkung aller mitspielenden Faktoren in Betracht gezogen werden. Die Schädlichkeit der befordeten Information und die Schädlichkeit der Intensität des tragenden Energiefeldes sind deshalb beide auf dieselbe Art und Weise und gleichzeitig in Betracht zu ziehen.
Die Lebensenergie des Planeten entlädt sich in Schwangungen oder Eruptionen, und manchmal geschieht das auf eine gewaltige Weise sowohl in Vulkanphänomene als auch in Plattenverschiebungen und in den darauffolgenden tektonischen Bewegungen, die sich in seismischen Kräfte umwandeln.
Wir, die Menschen, verfügen über einen Rezeptor/Dekodierer aller Energieformen, der sich in unserem eigenen Körper und in seinem Energiesystem befindet, und der kräftig und “weitreichend” ist; deshalb nehmen wir sehr deutlich die tellurischen Energieausstrahlungen auf, und manchmal können diese Energiefelder für uns schädlich sein, beispielsweise denn sie lösen Angst aus und versetzen den Organismus in panischen Schrecken. Das bedeutet, daß sie uns einen zu starken Streß verursachen.
In Geobiophysik ist es sehr wichtig, diesen Begriff der Streßauswirkungen zu verstehen: H. Selye1 behauptet in seinem Buch “Stress without Distress”, daß ein leichter, kurzandauernder, keine Angst herstellender Streß dem Organismus keine Schäden verursacht und positiv wirken kann, während ein Streß, der zu stark ist oder zu lange andauert, führt zur Angst: diese Situation erweist sich als pathologisch.
Der Streß erzeugt Angst als die Reaktion zu ihrem Anreiz mehr Energie benötigt, als die dem Körper für die Reaktion zur Verfügung stehende. Selye – Pionier der Streßforschung – beweist, daß jede Situation von überflüßigem Streß – unabhängig von der Ursachen – immer die gleiche Ereignissreihe auslöst, die er in folgenden drei Phasen beschreibt: die erste Phase, oder Alarmreaktion, verursacht Hyperaktivität der Nebennierendrüsen, Kontraktion des Thymus und der Lymphknoten und Entwicklung von Magenstörungen; die zweite Phase, oder Widerstandsphase: bei andauerndem Streß entwickelt der Organismus eine Anpassung zur Situation, indem er auf seine Energiereserve zurückgreift; die dritte Phase, oder Erschöpfungsphase: bei weiterhin andauerndem Streß verbraucht der Organismus seine Energiereserve aus und bricht der Körper bei einer Erkrankung zusammen.
Auch Alexander Lowen2 setzt die Studien Selyes durch die Entwicklung der Lehre von Wilhelm Reich in der bioenergetic analysis fort und vertieft das Thema des Stresses.
Lowen ist auch von der Bedingtheit der Situationen und der Verschiedenheit der Personen bewußt, und tatsächlich fragt er sich: warum erkranken einige Personen, während bei anderen Personen in ähnlichen Situationen geschieht das nicht? Die selbstverständliche Antwort dazu ist daß einige Personen über höhere Fähigkeiten verfügen, um die Situationen zu beherrschen…allgemein gesehen muß der Unterschied in der Quantität der verfügbaren Energie liegen. Die zweite Frage betrifft die Krankheitsform, die die Personen entwickeln…ihre (unterschiedliche) Charakterstruktur macht sie für bestimmte Krankheiten anfällig.
Nach Erklärung des energetischen Streßverlaufes können wir jetzt das Thema des tellurischen Stresses behandeln, der eine der möglichen Auswirkungen der tellurischen Energie darstellt, die von der geologischen und hydrogeologischen Strukturen ausgestrahlt wird, und zwar jene Auswirkung, die von der Geobiophysik3 behandelt wird.
Auch der tellurische Streß kann leicht oder kurzer Dauer und damit von unserem Organismus erfolgreich verwendbar sein, oder zu stark oder andauernd und damit pathogen sein.
Aus der bereits unbestreitbaren Wirksamkeit der homöopathischen Mittel wissen wir, daß das Wasser Informationen aufnimmt und überträgt. Die erste und stärkste Information, die das unterirdische Wasser aufnimmt, betrifft den Status der tektonischen Energie des Gebiets, wo das Auffüllen stattfindet.
Das Wasser besitzt ein eigenes Energiefeld, das um den Grundwasser ausstrahlt, ungefähr auf die gleiche Weise, wie ein magnetisches Feld aus einem unterirdischen elektrischen Kabel ausstrahlt, d. h. hauptsächlich in senkrechter Richtung, und wird daher an der Oberfläche spürbar.
Wenn die memorisierte und befordete Information z. B. von Kompression ist, wird die vom Wasser ausgestrahlte Energie eine Message von Spannung an die Oberfläche – senkrecht über die Grundwasser – bringen, die Ursache vom tellurischen Streß für diejenigen sein wird, die in Kontakt dazu kommen.
Selbstverständlich können wir auch eine umgekehrte Situation haben, als die Informationen uns zu einer Besserung führen.
Bei gleicher Intensität der Energiestrahlung aus begrenzten Grundwasser kann deshalb ein unbehagliches Gebiet oder ein wohltuendes Gebiet vorkommen, je nach der Informationen, die das unterirdische Wasser mit sich bringt und zur Oberfläche sendet.
Hier liegt die Spezifizität der Geobiophysik und der Kunst der Aufnahme, die auf die Ortanalyse angewandt wird: die besten Zonen erkennen, wo Schlafzimmer oder die Betten gestellt werden sollten, denn das Gebiet ist energetisch gesehen nicht gleichmäßig und die Auswirkungen der Aussetzung an der im Schlafzimmer wirkende tellurischen Energie sind sehr unterschiedlich, und gehen vom Wohlsein zum Ünwohlsein, bis zur Pathologie.
Die tellurische Energie hat viele Störfaktoren, aber im einzelnen vereint die Berücksichtigung der geologischen Verwerfung die geobiologische mit der geophysischen und geopsychopathologischen Forschung. Das bedeutet außerdem, über tatsächlichen Dinge zu sprechen, die von den Geophysikern erforscht und gemessen werden, auf den Karten feststellbar sind, durch Geräte verzeichnet werden können und oft in der Landschaft sichtbar sind. Das bedeutet, über kräftige energetischen Ausstrahlungen und wirklichen Bewegungen der Erdkruste zu sprechen. Die Verwerfungslinien strahlen tatsächlich auch ein elektromagnetisches Feld mit Hochstintensitätsgrenzen im Ultraviolett und im Infrarot aus, und diese Strahlung wird durch die Luft- und Satellitenspektrometrie4 sichtbar.
Der Aufenthalt um Verwerfungslinien verursacht nicht nur ein höheres Erdbeben – und Mikroerdbebenrisiko, sondern auch eine Aussetzung auf ein zu starkes und daher schädliches tellurisches Energiefeld, da es einen überflüßigen Streß und überflüßige Adrenalinausscheidungen verursacht, die schließlich zu der oben geklärten Erkränkung des Körpers führen.
Wir sind alle voneinander verschieden, aber – wie schon durch den oben erwähnten Forschungsergebnisse erklärt – die Subjektivität der Antwort ist begrenzt und hängt hauptsächlich sowohl von der Zeit, die für die Erscheinung einiger Symptome benötigt wird als auch von dem Niveau der geetischen Gewohnheit an dem Anreiz ab.
Als der tellurische Anreiz extrem wird und sich in Aggression umwandelt, ist niemand mehr imstande, ihn zu ertragen und bei allen Menschen sind die Voraussetzungen vorhanden, die zu einer pathologischen Entwicklung führen.
Ähnlich wie es bei dem technischen Elektromagnetismus geschiet, ist die Intensität des energetischen Feldes einer Verwerfung je niedriger, desto höher die Distanz von der Quelle ist.
Das Sichentfernen von einer Verwerfungslinie führt zu einem Punkt, wo ihre Ausstrahlung einen Streß erzeugt, der von dem Körper ertragbar ist, d. h. einen Anreiz, der eine wohltuende Reaktion hervorruft.
Die Wirksamkeit des tellurischen Anreizes kann in den Sitten und Gebräuche und in den Verhaltensweisen ganzer Bevölkerungen verzeichnet werden, obwohl seine Auswirkung von dem Gesundheitszustand, von der genetischen Geschichte und von dem Lebensstil der einzelnen Personen abhängt.
Was die wissenschaftliche Forschung betrifft, ergeben sich bereits die ersten Versuche, das Problem zu behandeln, z. B. behauptet Persinger in einer seiner Forschungen, daß unter einem evolutionistischen und biochemischen Gesichtspunkt die geologischen Faktoren die menschlichen Verhaltensweisen beeinflußen… die bis jetzt zur Verfügung stehenden Beweise dafür und die begriffliche Leistungsfähigkeit der komplizierten Verbindung zwischen geologischen Faktoren und Denkvorgänge sind interessant genug, um die Forschung fortzusetzen.
Seine Forschung hebt hervor, daß bei einigen Gemeinschaften beträchtliche soziologischen Veränderungen, die sich dem Panik annähern, eine gewisse Zeit vor einem seismischen Ereignis vorkommen: die Neigung zur Zunahme der ungewöhnlichen Verhaltensweisen in der Wochen und Monaten vor dem Erdbeben in einem Gebiet ist häufiger als man vermutet… all diese Analysen zeigen grundsätzlichen Veränderungen der menschlichen Verhaltensweisen, die in Gebiete vorkommen, die imminenter seismischen Ereignissen5 ausgesetzt sind.
Seiner Meinung nach besteht eine tiefe Verbindung zwischen dem menschlichen Verhalten und den geophysischen und geochemischen Anreize des Gebietes.
Aus dieser Voraussetzungen entstanden jüngst in den Vereinigten Staaten die ersten Universitätsfakultäten von wissenschaftlicher Geobiophisik.
Aber unserer Meinung nach ist Geobiophysik nicht nur eine Wissenschaft, sondern ist sie auch eine Kunst, die eine professionelle Anwendung in der baubiologischen Planung und in der Krankheitsvorbeugung erfordert. Solange die Wissenschaft uns keine wirklich wirksamen Geräte zur Verfügung stellt, die bei der Suche von tellurischen Energiefelder verwendet werden können, müßen wir auf die Wahrnemungsfähigkeiten einiger “überempfindlichen” Menschen zurückgreifen, die durch eine spezifische Ausbildung die unterschiedlichen Erdstrahlungen erkennen können, die in begrenzten Gebiete vorkommen. Aber auch nach der Schaffung von Forschungsgeräte kann nur die menschliche Empfindlichkeit den weiteren notwendigen Vergleich zwischen den festgestellten tellurischen Feldern und den Auswirkungen ihrer Energie und der von ihnen gebrachten Informationen durchführen, gleich wie es bei der Weinanalyse geschiet: die organoleptische Prüfung kann nie duch die biochemische Analyse ersetzt werden.
Deswegen ist diese Kunst der Wahrnehmung, die fast verloren gegangen war, wiederverwertet worden und in der Geobiophysik als professionelle Hilfe für die Ortanalyse zur Vorbeugung der von dem Ort verursachten Pathologien eingeführt worden.
Aber wie kann man direkt, ohne technologischen Geräte, die Anwesenheit eines tellurischen Energiefeldes spüren und verstehen, ob seine Auswirkung wegen der zu starken Energieausstrahlung schädlich ist, oder ob die zu uns gebrachten Informationen für uns schädlich sind?
Eine Art, wie man direkt die tellurische Energie empfinden kann, und zwar ohne technologische Geräte, besteht darin, unsere “Bioenergie” empfinden zu lernen und unser energetisches System zu aktivieren, das der Rezeptor/Dekoder der zu uns von außen ausstrahlten Felder ist.
Im Laufe der Jahre habe ich meine persönliche Erfahrung in der bioenergetische Tätigkeit erweitert, um die Empfindungsfähigkeit und Sensitivität in der geobiophysischen Forschung zu verfeinern. Durch diese Arbeit erlernte ich, die energetischen Verfahren des Körpers aufmerksam zu beobachten, und die Anwesenheit oder den Mangel, die Stagnation, den Block oder die Armonie des Energieflusses zu erkennen, die sich durch die Pulsation von Ausdehnung und Zusammenziehung zeigen.
Aus dieser Erfahrung habe ich die Änlichkeit zwischen was in dem menschlichen Körper geschiet und was in dem “Erdkörper” geschiet feststellen können.
Die bioenergetische Arbeit führt zur Entwicklung des Bewußtseins des eigenen Körpers und seiner energetischen Verfahren, und hier liegt der Unterschied zu jeder anderen physischen oder meditativen Tätigkeit.
Durch die Übungen von Bioenergetik6 von A. und L. Lowen ist es möglich, selbst zu erfahren, was Kompression, Streckung und Torsion bedeuten, die den Bewegungen der Verwerfungen entsprechen, die die Geologie als inverse, direkte und transkorrente bezeichnet, und es ist auch möglich bewußt zu werden, daß z. B. eine Position von Streckung anfänglich eine momentane Erleichterung erzeugen kann, aber falls sie länger dauert verursacht sie einen Streß, der von dem Körper durch eine Erhöhung der energetischen Ladung bekämpft werden muß, bis eine Entladung notwendig wird, die sich durch Muskelvibrationen oder durch “Eruptionen” von wirksamen Ausdrucksbewegungen: Schreien, Schläge, usw. ausdruckt.
Aus der Lehre von Reich wissen wir, daß jede Mukelkontraktion ein Gefühl zurückhaltet: wenn wir wegen der Ausstrahlungen einer Verwerfung einen Streß erfahren, können wir auch mit Angstgefühle Kontakt nehmen, die mit einer chronischen Muskelspannung verbunden sind.
Besitzt man nur noch ein bißchen genetischer Neigung dazu, kann man durch das Verstehen der Lebensenergie des eigenen Organismus, ihres Flusses und ihrer Blöcke eine gute Wahrnehmung der tellurischen Lebensenergie haben.
Unser Mikrokosmos – der Körper – ist vielleicht nicht völlig zu dem Makrokosmos unseres Planeten vergleichbar, aber es ist trotzdem wahr, daß die Weisen und die aufgeklärten Geisten der Vergangenheit den Spruch “wie in der Höhe, gleich in der Tiefe” – “wie im Himmel, gleich auf der Erde” für gültig hielten, der menschliche Organismus ist daher Frucht und Spiegel der planetarien und kosmischen Organisation, und daher liefert die Erfahrung über unsere Energie ein sofortiges Verständnis der Ereignissen, die auf einer generellen – daher auch auf einer tellurischen – Ebene stattfinden.
Zwischen der Bioenergie des Körpers und der tellurischen Energie besteht eine starke Analogie, da beide meistens Erscheinung der Lebensenergie sind, und die Lebensenergie ihre “Gesetze” hat, die in den alten Indien und China tiefgehend erforscht und kodifiziert worden sind; diese “Gesetze” ermöglichen, daß die Lebensenergie sich in den verschiedenen Situationen ähnlich verhält, durch die ewige Antwort auf dem Zyklus, der von Wilhelm Reich als Spannung-Ladung/Entladung-Entspannung hervorgehoben wurde und der als “kosmische Atmung” bezeichnet werden kann.
In diesem Zyklus ergeben sich bei Unterbrechung des Flusses energetische Blöcke und bei Hemmungen Stagnationen; die blockierte oder stagnierende Energie erzeugt immer in den Menschen ein energetisches Unwohlseinsgefühl, das eine psychophysische Krankheit verursacht, bis zur Pathologie.
Die natürlichen oder künstlichen Umwelte, die die energetischen Eigenschaften von Block oder Stagnation besitzen, verursachen pathologischen Auswirkungen in den Menschen, die in Ihrer Nähe leben.
Die Erde ist ein Superorganismus, und die Menschen stellen nur ein Teil davon dar (tatsächlich sind wir in der Erde, nicht auf der Erde) und wie die Bioenergie der Organismen, besteht auch die tellurischen energie aus einem Zusammenhang – in unterschiedlichen Mengen – von Elektromagnetismus, Anziehungs-Abstoßunsgskräfte und Lebensenergie.
Daher kann man verstehen, daß ein geobiologischer Berater durch Verwendung des physischen und energetischen Körpers als Antenne seine Energie gut kennen muß, um die tellurische Energie erkennen zu können und die davon abhängenden Auswirkungen der Anreizen und der Unausgeglichenheiten schätzen zu können.
In Geobiophysik, um begründeten Untersuchungen auch unter dem biophysischen Gesichtspunkt der Ortanalyse durchführen zu können – d. h. als man die eigene energetische Überempfindlichkeit verwendet – muß man die diverse Reaktionen des eigenen Organismus erkennen, die aus den diversen tellurischen Energieformen und aus den diversen Intensitäten und Aussetzungszeiten stammen.
Es muß auch das Bewußtsein der Wechselwirkung zwischen der eigenen spezifischen energetischen Charaktertipologie und den diversen tellurischen Strahlungsformen auf den Plan treten.
Die Gewohnheit sich selbst zu empfinden, um die eigenen Energie wahrzunehmen, und die Zentrierung als “Einwurzeln” in sich selbst führen zum “Empfinden” des Stresses aus der tellurischen Energieausstrahlung und zum Bewußtsein auch der positiven Situationen.
Der geobiophysische Berater muß daher über ein gutes Gefühl des “Grounding”, d. h. des Einwurzeln verfügen: es ist nicht die mentale Projektion, sondern die Grundlage, die Würzel, die Verbindung mit der Erde, die uns ermöglicht, die Resonanz mit den energetischen Strahlungen des Planeten zu finden.
Die Erde ist ein lebender Planet, im wahrsten Sinne des Wortes, sie ist das gesamte Ökosystem, der weitreichendste lebende Superorganismus. Die Erde hat uns erzeugt und sie ist daher unsere “Große Mutter”, folglich kann ihr energetisches System nicht von unserem so verschieden sein, außer des spazialen und zeitlichen Ausmaßes.
Aus dem Bewußtsein des Körpers und seines energetischen Systems können wir auch die energetischen Dynamiken des Planeten und infolgedessen seine Auswirkungen auf uns verstehen.
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di Pier Prospero —
Il pensiero magico in Rabdomanzia e in Geobiologia presenta alcune costanti:
Un ultimo aspetto dannoso del pensiero magico, in generale, non solo in rabdomanzia e Geobiologia, è che per conservarsi ed espandersi ha bisogno di credenti.
Il pensiero magico vede al suo interno sia i “portatori” inconsapevoli del suo germe (i credenti) che lo diffondono dopo averlo contratto, sia i “portatori sani” che invece lo usano per contagiare gli altri mentre loro non ci credono, solo che gli permette di acquisire denaro e potere e quindi lo professano mentendo anche a se stessi, dimostrando forte squilibrio personale e probabilmente anche gravi disturbi psicologici.
Il pensiero ragionevole delle persone equilibrate, invece, per crescere e diffondersi ha bisogno di critici; non di scettici aprioristici, ma di critici ragionevoli che permettano una discussione su un piano di crescita costruttivo e propositivo.
Questo è il piano che preferisco, mentre non sopporto il pensiero magico utilizzato per manipolare il prossimo (e magari fargli comprare degli inutili “strumenti antidisturbo”) e su questo piano mi sento, con tutti quelli che seguono l’Istituto GEA, sulla scia del fisico Yves Rocard5, del dottor Ernst Hartmann, del nostro Faliero Capineri6, e sono fiero di percorrere il loro stesso sentiero.
note:
1 il “biocampo” studiato dal dr. Hartmann è il campo elettromagnetico composto di molte frequenze emesso dal corpo umano che normalmente nella parte anteriore del corpo si estende da 40 a 80 cm oltre la pelle, dipendendo dalla tipologia caratteriale della persona e dal suo stato di salute e di stress al momento in cui si misura. Questo campo bioelettromagnetico trasmette ai centri nervosi le informazioni, quindi “avverte” che si è entrati in contatto con un altro campo. L’errore consiste perciò nel credere che il campo con cui si è venuti in contatto sia dove è il proprio piede, mentre potrebbe essere anche 80 cm più avanti.
2 la resistività cutanea è la resistenza che trova la corrente elettrica a basso voltaggio a scorrere sulla pelle; più la persona è disturbata da qualche problema interno o esterno, più la resistenza aumenta, quindi un ohmetro collegato con due elettrodi alle mani può misurare la resistività della pelle e dare l’indice di stress a cui è sottoposta la persona in una determinata situazione, conoscendo prima la resistività media della persona. Ai tempi del dr. Hartmann vi era solo la possibilità di utilizzare ohmetri di precisione, mentre ora sono in produzione apparecchi complessi, come il MoRa e il Bicom, che sempre basandosi sui campi elettromagnetici provenienti dal corpo, misurano molti fattori e danno risposte molto più accurate.
3 C.G. Jung: “Psicologia dei fenomeni occulti”, Grandi Tascabili Economici Newton, Roma 1991.
4 in molti casi si tratta veramente di uno spago teso tra due picchetti che attraversa in superficie il campo energetico dello scorrimento idrico sotterraneo, mimando uno sbarramento, ma può trattarsi anche di un ramo o di altro, sempre se la sua disposizione simula uno sbarramento allo scorrere dell’acqua; per questo è ritenuto indispensabile stabilire il verso di scorrimento.
5 Yves Rocard, fisico e matematico, ha diretto per 28 anni il laboratorio di fisica della Scuola Normale Superiore di Parigi ed è stato membro del CNRS; ha scritto tre libri sullo studio scientifico della rabdomanzia tra i quali “La scienza e i rabdomanti”, Longanesi, Milano 1990.
6 Faliero Capineri, un maestro elementare della Lunigiana, intorno agli anni cinquanta del novecento si accorse di riuscire a individuare molto precisamente l’acqua sotterranea in scorrimento veloce e notò chiaramente quanto fosse pericoloso rimanere in corrispondenza del suo campo. Ha scritto “L’acqua e il cancro”, resoconto dei suoi esperimenti su animali e delle sue ricerche condotte nel tentativo di dare spiegazioni ragionevoli ai fenomeni che rilevava.
Fonti delle citazioni:
“Risikofaktor Standort – Rutengängerzone und Mensch“, Wissenschaftliche Untersuchung zum Problem der Standorteinflüsse auf den Menschen“, Otto Bergsmann, Wien, 1990, Facultas Universitätsverlag.
Suggerimento di ulteriore letteratura:
„Der Wünschelruten-Report – Wissenschaftlicher Untersuchungsbericht“ H. L. König e H. D. Betz, München, 1989.