BLANCHE MERZ, LA DONNA CHE PARLA CON LA TERRA intervista del 13/07/1999 di Carl J. Wiget

scala bovisBlanche Merz è l’alter ego di Ernst Hartmann. —
Lavora con lui, ne condivide la ricerca per molti anni, ma trae conclusioni diverse, spesso opposte. —
Lei ingegnere, lui medico, il rigore delle conclusioni è però paradossalmente del secondo, mentre lei scivola (forse senza esserne nemmeno del tutto consapevole) su piani irrazionali e irragionevoli.
Fonda una Scuola di Geobiologia in Svizzera e diventa famosa con i suoi libri e con la riproposizione del “biometro” di Bovis.
schermata-11-2457700-alle-13-59-17Nei libri che pubblica, di cui in italiano vi è “Luoghi Alti” edito da Sugarco nel 1986, inserisce moltissime “misure” Bovis di luoghi conosciuti e interessanti ma chi legge viene portato a credere che il “bovis” sia uno “strumento” oggettivamente capace di misurare l’energia di un posto. Questo succede perché la Merz ritiene di avere a che fare con una “forza superiore”, una forza intelligente dell’universo, da cui col pendolo si attingono delle risposte.
Proietta cioè all’esterno di sé quella che è una sua capacità, data geneticamente, di decodificare le informazioni elettromagnetiche naturali, quindi travisa tutto e altera il piano di realtà in cui opera.
L’articolo è importante perché ci fa vedere da dove provengono molti dei “luoghi comuni” della Geobiologia (peraltro mai utilizzati da Hartmann) dalle zone sacre dei Celti all’energia speciale che dovrebbe esserci nei luoghi oggetto di pellegrinaggio.
L’articolo mostra anche l’origine di alcuni errori grossolani, ma largamente diffusi nell’ambiente della Geobiologia, come credere che usando la “tabella Bovis” si ottengano misurazioni oggettive e comparabili, che utilizzando tale metodo, che ha come “punto zero” un valore di 6500, siano realmente riscontrabili valori di 750 mila “Unità Bovis” e non si tratti invece di una alterazione di chi misura dovuta all’effetto del luogo, che questi luoghi molto “alti” siano “punti di agopuntura della Terra” e che siano legati tra loro da “linee”.
La Merz fa sorridere poi quando descrive le sensazioni particolari dovute al “luogo dei luoghi”, cioè la cattedrale di Chartres, situazioni che per noi che ci occupiamo di geobiofisica e di rilevazioni geobiologiche sono avvenimenti normali: formicolii alle mani o ai piedi, oscillazioni, una specie di soffio freddo sopra la testa, sentirsi ben a terra e contemporaneamente attirati verso l’alto. Tutto questo per noi ha un nome, o più nomi, e saremmo in grado di distinguere che radiazioni ci sono proprio dalla attenzione agli effetti che hanno su di noi.
Nell’articolo si individua anche l’origine, come idee della Merz, di alcune cose simpatiche e positive quali il paragone tra la percezione geobiologica e la musica e i musicisti, che ho ripreso spesso anch’io a mio modo, o il fatto che chi si occupa di queste energie ha più gioia di vivere e che percepirle dà più forza.
Quindi vi invito a leggere le parole di Blanche Merz criticamente e con disincanto, ma anche con interesse e affettuosa “compassione” perché lei in quello che diceva e faceva ci credeva davvero, non aveva mai avuto l’idea di vendere delle “verità” per vendere qualche “schermatura”.
Pier Prospero

BLANCHE MERZ, LA DONNA CHE PARLA CON LA TERRA

schermata-11-2457700-alle-13-53-00 dalla rivista tedesca Brueckenbauer n. 28, del 13/07/1999
Intervista di Carl J. Wiget

Colloquio con una sensitiva. Blanche Merz conosce i campi di forza di questo mondo. Le radiazioni sono per lei messaggi che riesce a percepire.

Brueckenbauer: Com’è giunta al tema energia, che lei descrive nei suoi libri “Luoghi di forza”?
Blanche Merz:
Da molto tempo sentivo la vicinanza della Terra. Sono ingegnere edile come mio marito e abbiamo cercato e trivellato l’acqua in diverse comunità. Abbiamo quindi constatato che io riuscivo a sentire dove si doveva perforare. Questa conoscenza rimase dietro le quinte, in quanto non era qualcosa di “scientifico”.
Amici e diversi medici mi spinsero ad andare in Germania dal dr. Ernst Hartmann, visto che lui aveva scoperto una rete di radiazioni terrestri argomentando che questa è una ricerca molto importante per l’umanità e che io avrei potuto portare il mio contributo.
Così iniziai a lavorare con Hartmann.
Per molto tempo rimasi scettica. Per cinque anni ho fatto delle rilevazioni e delle osservazioni, come lui. Quando mi fu chiaro che queste ricerche erano importanti per la salute, per combattere tutte le possibili malattie – a iniziare dai disturbi del sonno – allora mi volli impegnare davvero.
Naturalmente giunsi in contatto con posti nei quali si potevano sentire più energie che in altre parti.

Come si è accorta di questa sua attitudine?
In modo estremamente naturale! Come una musicista che ha predisposizione per le note, così è il mio “talento”. All’inizio non usavo alcuno strumento, solo l’energia che percepivo sotto i piedi. I Mauritani della costa mi hanno insegnato come si fa. Sono convinti che ognuno potrebbe farlo. Si dovrebbe semplicemente smettere di lavorare troppo con la testa e imparare a sentire. Dopo arrivò il pendolo e il biometro. In questo modo feci un altro passo avanti.

Tiene in una mano la scala di misurazione e nell’altra il pendolo?
Sì. In una mano tengo il biometro Bovis, una tabella basata sulla misura di lunghezza delle onde in Angstrom, e nell’altra il pendolo. Ci si muove tra due mondi, il mondo della misurazione e il mondo della sensazione e si prova a costruire un ponte tra i due. Con i piedi ho il collegamento con la terra.
La domanda predominante è quindi: quant’è “potente” il terreno su cui mi trovo ora? Quante “Unità Bovis” ci sono? Per darvi alcuni esempi: 8000 Unità Bovis sono una buona quantità. Ciò corrisponde a una normale radiazione. Il valore medio è di 6500 Bovis. Quanto il valore è sotto questa media quello che state testando vi toglie energia, tutto quanto sta sopra questa media vi dà energia.
Le zone in cui un tempo si trovavano i Celti hanno valori particolarmente alti. Loro sapevano dove si trovavano i principali punti naturali di energia. Più tardi furono costruite su queste zone delle chiese, anche nel corso di più secoli, sovrapposte anche tre o quattro volte. Devono essere considerati punti di potenza. Ci si dovrebbe chiedere altrimenti: perché proprio qui? C’è dell’altro spazio accanto.

I Celti avevano un atteggiamento particolare verso la Natura?
Certamente. Come già altri popoli. Era un modo di sentire la natura che è andato perso nel tempo. Ricominciamo comunque a imparare. Questo è il buono dell’umanità.

Tornando al suo metodo. Quanto è affidabile?
Il biometro proviene dal francese Alfred Bovis. La scala è stata tarata dall’Ing. Simoneton. Ne derivò quindi un metodo perfettamente utilizzabile. Per giungere a un denominatore comune si deve tuttavia utilizzare solo la tabella originale. Si ha così una procedura che si può ripetere e riesaminare. Procedura che risponde allo standard scientifico. Alcuni hanno fotocopiato la tabella e l’hanno ridotta, così che la distanza tra le lunghezze d’onda non è conforme alle dimensioni originali.

Che ruolo ha il pendolo?
Con la mano destra si dà un colpo diagonale al pendolo e poi si deve lasciar fare. Dopo di che si è collegati con una forza superiore. Noi piccole persone non potremmo farlo. Chi lavora seriamente con il pendolo rafforza costantemente la convinzione che nell’universo ci sia una forza intelligente, dalla quale si possono avere, con questo metodo, delle risposte. Vedo in questo un ponte tra la scienza tradizionale e il sapere dei trascendenti. Una vera scienza deve comprendere anche questo lato della realtà.

Lei capirà tuttavia che si possa essere anche scettici in proposito…
Solo quando si sperimenta direttamente questa energia si può sapere che esiste. Se è solo per sentito dire si rimane certamente scettici e si deve rimanere scettici. Molte teorie esoteriche sono fatte solo per spillare soldi alla gente. Bisogna quindi fare attenzione.

Lei ha viaggiato parecchio. E’ stata anche nella zona dell’Himalaya e ha fatto delle rilevazioni su spazi santificati. Come si può essere certi che i suoi sono dati scientificamente affidabili?
Ripetendo le rilevazioni e confrontandole con dei buoni conoscitori che effettuarono le stesse misurazioni. Quando i risultati sono gli stessi si può anche pensare di essere vicini alla verità. Posso avere comunque dei dubbi ma le chiedo: se lei va in posti di pellegrinaggio si attende certamente un’energia speciale.

In questo modo però lei non è più neutrale…
Bisogna essere aperti come un’antenna. Altrimenti i risultati non saranno corretti. Ho avuto anche parecchie sorprese dalle mie rilevazioni: in Vaticano, ad esempio, non ho sentito alcuna oscillazione e vibrazione che dimostri la potenza del luogo. Posso dire questo perché molta gente è giunta allo stesso risultato. E penso anche di sapere perché: tutte le guerre e le morti che si sono succedute in quel posto ne abbassano i valori. C’è da aggiungere inoltre che una gran massa di visitatori abbassa sempre l’energia di un luogo.

Nei suoi libri lei fa delle dichiarazioni piuttosto sorprendenti. Ad Aesch/Forch presso Zurigo dice di aver rilevato 750000 Bovis. Questo valore supera x volte quello di cattedrali o di simili “luoghi alti“. Come può spiegare questo?
Si può dire che si tratta di un punto di “agopuntura” della terra. Questo valore corrisponde anche a quello del muro del pianto di Gerusalemme. Valori simili si trovano anche alle Azzorre e in altri luoghi. Questi punti sono legati insieme da linee geografiche.

Con questi valori lei sarà caduta in estasi….
No. Qui siamo davvero su un altro piano. Probabilmente ho pubblicato i dati su Aesch ed altri posti troppo presto. Non voglio che gli abitanti di questa zona vengano disturbati da troppa campagna pubblicitaria. Con questi valori succede come per la musica: sono di un’ottava più alta, ma usano tuttavia le stesse note anche se su un altro livello. Forse gli svizzeri non sono ancora pronti per queste percezioni. Può darsi tra vent’anni. Osservi la particolare emanazione dei bimbi piccolissimi. Già ora hanno una conoscenza superiore. Questa sarà l’élite di domani.

Lei ha visitato tutti i possibili luoghi di forza del mondo. Si considera una pellegrina e ricercatrice?
Non ho cercato nulla. Mi è tutto venuto incontro e mi sono data il compito di applicarmi per una maggiore conoscenza.

Alcuni risultati sono contradditori. Lei parla di vortici d’acqua sotterranei che, incrociandosi, influiscono sulle persone a volte rafforzandole e a volte indebolendole. Come è spiegabile tutto questo?
Queste intersecazioni d’acqua sotterranee possono stimolare vivacemente le persone. Tuttavia, se queste si trovano sotto un letto possono provocare delle malattie. Perché, mentre le persone dormono, esse perdono due terzi delle proprie difese. Il corpo viene costantemente bombardato da radiazioni che portano alla malattia.

Sotto il coro di molte cattedrali sono stati costruiti dei canali d’acqua artificiali. A quale scopo?
Questo riguarda in particolare le cattedrali di Chartres e di Santiago di Compostela. Hanno la stessa struttura con 14 correnti d’acqua sotto il coro, create dall’uomo. I costruttori di questi posti avevano una particolare conoscenza dell’influenza dell’energia e si sono comportati di conseguenza.
A Chartres l’arcata superiore della cupola è alta 37 metri. 37 metri sotto il pavimento si trova l’acqua e quando noi, piccoli uomini, ci troviamo nel mezzo di queste due forze qualcosa succede…

Cosa le è successo personalmente?
Quando ci si trova nel mezzo, sotto la cupola, possono verificarsi per alcuni dei formicolii alle mani o ai piedi, per qualcun altro delle oscillazioni, altri ancora possono sentire una specie di soffio freddo sopra la testa. Questo mi è già capitato. Oppure ci si può sentire bene a terra e contemporaneamente attirati verso l’alto. Ci troviamo tra forze che non conosciamo e che stiamo scoprendo per la prima volta.

Lei parla di una maggiore conoscenza. Cosa intende con questo?
Chi giunge in connessione con queste forze e le comprende ha più gioia di vivere. Apprende un’atra dimensione. Supponendo che si vada al lavoro, si mangi, si torni al lavoro, si mangi nuovamente e si guardi la televisione, improvvisamente si scoprono altre vibrazioni e le si sente. Questo dà alla vita una forza dinamica e gioiosa .

Ci si dovrebbe “carburare” regolarmente in luoghi alti?
Qualora sia stato scoperto un qualche luogo che dà una particolare forza dinamica, ci si può recare spesso. Ci sarebbe, ad esempio, la grotta di Wuerenlos, nella quale ci si può sempre ricaricare. Oppure può essere un luogo che abbiamo scoperto da soli: ci si può sempre andare più volte. Quel posto avrà sempre più da dare e da comunicare. Importante è che ci si vada da soli o con una persona molto vicina.
Sono da evitare i gruppi.
Ho esitato per anni prima di scrivere un libro, perché poi si sarebbero recati in quei luoghi anche grossi gruppi di persone e, visto che spesso lasciano anche rifiuti come scatole di cibi conservati, li profanano.
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Blanche Merz: è stata un ingegnere civile, una personalità politica e una geobiologa; è diventata famosa grazie ai suoi libri su “luoghi di forza” (in italiano “Luoghi Alti”). Ha fondato nel 1979 a Chardonne (Svizzera) l’Institut de recherches en Géobiologie.
Ricercava zone di maggiore energia nella natura, all’aperto, in chiese e posti di cultura.
In qualità di geobiologa investigava a fondo l’influenza di questi luoghi sugli esseri viventi.
Blanche Merz proveniva dalla Svizzera Romanda e aveva studiato ingegneria civile presso l’EHT. “Se mi sento pioniere in questo campo? Oh sì! Se a quell’epoca una donna frequentava quella facoltà o non era normale o era un genio. Ho studiato parallelamente a mio marito, così avevamo anche uno scopo comune. In seguito fondammo uno studio di ingegneri a Losanna, dove rimanemmo per 25 anni.”
Blanche Merz è venuta a mancare il giorno 1 gennaio 2002 a 83 anni.