ALIMENTAZIONE E PERCEZIONE: l’alimentazione sbagliata inibisce la percezione (ad uso dei soci in formazione e degli EAGL)

ALIMENTAZIONE E PERCEZIONE: IL PRIMO PASSO E’ ABBANDONARE LE ABITUDINI  —

di Pier Prospero  —

pizza killerNei vari incontri dei corsi, in particolar modo nelle verifiche pratiche che determinano i crediti, si e? potuto notare negli allievi il forte calo di rendimento nella percezione e nell’individuazione delle zone di disturbo dopo i pasti di mezzogiorno.
Sappiamo che questo fenomeno deriva dal tipo di cibo ingerito e dall’associazione sabagliata dei diversi cibi nello stesso pasto. Per questo forniamo un contributo teorico generale sul cibo e l’alimentazione tradizionale-attuale e un contributo pratico su come organizzare i pasti per digerire bene e velocemente in modo da affrontare al meglio le lezioni, soprattutto di pratica di percezione, anche nelle lunghe ore pomeridiane che costituiscono la gran parte delle ore del corso.

Le abitudini alimentari sono un grosso “tabu?” culturale dal momento che le impariamo da piccolissimi dai nostri genitori. E’ molto difficile affrontare cambiamenti radicali in questo campo anche se la scienza e gli esempi di patologie ci dicono che dovremmo farlo.
Questa difficolta? e? dovuta al fatto che siamo “dipendenti” dai cibi sia in senso stretto, cioe? dalle sostanze ingerite, sia in senso culturale: quante volte sentiamo dire che l’alimentazione tradizionale e? quella giusta, o sentiamo parlare della “dieta mediterranea”, in realta? entita? astratta ben poco rintracciabile in mense scolastiche, universitarie, ospedaliere o di lavoro in generale.

L’alimentazione proposta culturalmente nei vari “modelli” occidentali tende a creare dei malati cronici, fenomenali consumatori di medicinali, che vivono una vita abbastanza lunga ma stando sempre male.
Si sopravvive piu? a lungo, e? vero, ma la vita che si fa e? lungi da garantirci salute e benessere, cioe? le cose piu? importanti che permettono di apprezzare pienamente tutto il resto.

Il libro “The China Study” [T. Colin Campbell, Thomas M.Campbell, 2004] inizia con questa citazione da Ippocrate, padre della medicina: “chi non conosce il cibo non puo? capire le malattie dell’uomo”. Si capisce quindi che il problema e? molto antico ed e? anche conosciuto da millenni. Lo studio dimostra scientificamente che l’assunzione di latte è collegata con l’insorgenza dei tumori e che cibarsi di troppa carne rossa predispone alle malattie cardiache e anche ai tumori.
Lo studio termina quindi con il consiglio di applicare una dieta priva di latte e carne come prevenzione e mantenimento della salute.
Si tratta di dati scientifici, di uno studio svolto in modo tale da non poter essere facilmente confutato, di un best-seller di successo in tutto il mondo, ma sicuramente il vostro medico di base non lo conosce.
Eppure questo studio dimostra che la sola variazione delle abitudini alimentari riduce patologie anche gravi come le cardiopatie, riduce moltissimo l’insorgenza di tumori, riduce l’insorgenza di patologie croniche varie.
E tutto questo succede senza tener conto degli allergeni alimentari, cioe? pur continuando ad assumere il proprio allergene la gente sta comunque meglio solo se cambia la sua abitudine alimentare.
Il problema e? che in questo modo non si consumano piu? così tanti farmaci.
Un passo di questo studio dice: “servendosi di un sistema altamente integrato di meccanismi, la caseina promuove la crescita del cancro… influisce sul modo in cui le cellule interagiscono con i carcinogeni, sul modo in cui il DNA reagisce ai carcinogeni e sul modo in cui crescono le cellule cancerose”.
E noi che cresciamo convinti che il latte non solo sia un ottimo alimento, ma che sia anche un alimento indispensabile!

E’ proprio un buon esempio di totale opposizione tra le conoscenze scientifiche e la visione tradizionale nell’ambito dell’alimentazione.
Occorre stare molto attenti ai pregiudizi poiche? gli usi tradizionali in realta? sono stati spesso legati alla carenza di certi alimenti o all’abbondanza di altri nelle comunita? locali, e nei secoli passati, e soprattutto nell’ottocento, e? abbastanza chiaro che in Italia per la maggior parte della gente le usanze alimentari erano legate non al mantenimento della salute e di una vita soddisfacente, quanto a garantire la sopravvivenza, cosa questa molto diversa poiche? quando si parla di sopravvivenza si ragiona in termini di specie e per garantire la specie basta arrivare all’eta? riproduttiva e mantenere la prole per almeno 10 anni, quindi potrebbe bastare arrivare bene o male ai 30/40 anni, e il resto e? superfluo! La specie umana si perpetua lo stesso.
Se vogliamo uscire dalla “sopravvivenza” e parlare di salute, di benessere e di una vita dignitosa e appagante, allora dobbiamo renderci conto che certi usi della tradizione come cibarsi di burro e maiale sono sbagliati e vanno abbandonati. Cosi? come sono sbagliati alcuni usi della “modernita?”, ad esempio l’assunzione di zucchero e di alimenti industriali, o il “modello americano di alimentazione” che produce obesi e malati cronici, clienti a vita delle farmaceutiche.
Tra gli alimenti tradizionali italiani piu? conosciuti e “amati” c’e? la pizza: e? l’esempio perfetto di quanto la tradizione e la modernita? assieme siano davvero letali.

Una pasta spianata di farina di frumento con sopra formaggio e pomodoro, qualche aroma a seconda delle stagioni e dei posti, cotta nel forno a legna. Questa la tradizione.
Frumento e formaggio (caseina e lattosio), anche se biologici, sono i principali allergeni primari e assieme possono causare una reazione allergica nel 70-80% delle persone; i pomodori sono solanacee e possono causare una reazione in un altro 10-15%. Nessuno muore, ma si innesca e alimenta il processo di infiammazione-invecchiamento-degenerazione dei tessuti organici.
La pizza e? quindi composta da tre alimenti tra quelli con piu? rilevanza per lo scatenamento di allergie. Ma nella pizza attuale c’e? anche ben altro, purtroppo.

Restiamo pure su una pizza impastata sul momento dal pizzaiolo, sebbene sia in via di estinzione: nella farina di frumento c’e? la caseina come agglomerante e in quella non biologica vi sono anche conservanti, polifosfati, antibatterici, antimicotici e sbiancanti chimici.
Nel formaggio fuso ci sono avanzi scadenti di formaggio fusi e riciclati, polifosfati, conservanti e grassi di origine molto incerta; nell’eventuale formaggio vero e? stato usato caglio chimico e ci sono comunque dei conservanti; il latte di origine non biologica e? munto da animali nutriti con mangimi OGM e le mozzarelle e i formaggi ne mantengono la tossicita?.
Nei pomodori, se non sono biologici, ci sono concentrazioni molto nocive di pesticidi e diserbanti; se poi si tratta di pomodori pelati di bassissimo costo e? possibile che siano OGM.

Quindi anche se non ci si mette altro sopra, una bella pizza “mozzarella e pomodoro” e? sufficiente per abbreviarci la vita di qualche bel po’.
Al di la? delle battute, in realta? anche usando gli alimenti piu? biologici e facendosela in casa, la pizza pizza mozzarella e pomodororesta sempre un miscuglio di amidi, proteine, grassi e acidi, cosa che le attuali conoscenze sul funzionamento della digestione e dell’assimilazione dei cibi sconsigliano vivamente.

Questo esempio dovrebbe convincere di quanto sia falso che le abitudini alimentari tradizionalmente tramandate siano valide e di quanto siano pericolose le proposte “nuove” a base di alimenti industriali e di cibo-spazzatura all’americana.
Occorre conoscere come stanno le cose e darsi nuove abitudini piu? sane.
Dopo un po’ di tempo sembrera? impossibile non aver mangiato sempre cosi? e non si pensera? piu? di tornare indietro perche? si saranno sperimentati i benefici del cambiamento.
A me interessa che il corso riesca a far emergere la percezione in tutta la potenzialita? di ciascuno e che l’individuazione delle zone di disturbo sia la piu? corretta possibile, quindi sapendo quanto un’alimentazione sbagliata influisce sulla lucidita?, sulla precisione, oltre che sulla percezione, propongo vari punti di vista che legano le abitudini alimentari alla resa nell’individuazione delle zone di disturbo e nella comprensione dello scambio energetico dei luoghi.
Tutti questi punti di vista, essendo efficaci sulla percezione, agiscono naturalmente anche sulla prevenzione e sul miglioramento della salute in generale.

Questo che segue e? un utilissimo schema di base che emerge semplicemente dalle attuali conoscenze dei processi metabolici. La sua applicazione riduce significativamente i problemi dopo i pasti e permette di lavorare efficacemente con la percezione anche nel pomeriggio.
Vi invito quindi a metterlo in pratica seriamente.

ALIMENTAZIONE SANAcenni di nutrizione sequenziale
di Marino Zeppa

Dato per scontato che se si vuole mantenere la salute e? necessario conoscere e non assumere il proprio allergene alimentare e che e? indispensabile rivolgersi alla produzione biologica degli alimenti, un’alimentazione corretta e? determinata anche da un’esatta combinazione dei cibi. La giusta combinazione di cibo, la giusta quantita? di cibo e il giusto metodo per alimentarsi si combinano insieme per produrre risultati meravigliosi.
Se siete soprappeso, tutto cio? vi aiutera? a perdere il peso in eccesso.
Se siete sottopeso, vi aiutera? a guadagnare i chili che vi mancano.

La combinazione degli alimenti si riferisce al miscuglio di cibi diversi al momento di mangiare – come ad esempio prendere una forchettata di insalata mista, quindi una verdura al vapore, poi un boccone di cereali o di pane, seguito da un boccone di carne, una sorsata di succo di frutta o di altra bevanda, e poi ancora un po’ di insalata.
La maggior parte delle persone ripete questo ciclo di costante alternanza fino ad aver ripulito il piatto. Quindi completa il pasto con uno o due dessert e magari un’altra bevanda. Mescolare tanti alimenti diversi causa dei problemi perche? ogni qualita? di cibo richiede tempi diversi per essere digerita completamente.
L’alimento piu? concentrato, che solitamente e? di tipo proteico, e? quello che richiede piu? tempo per essere digerito, ed e? anche il primo che viene elaborato dallo stomaco. La digestione delle proteine richiede ore di tempo. Se e? presente del grasso in una quantita? superiore ad una minima percentuale, la digestione e? ancora piu? lunga.
Cibi di rapida digeribilita?, come frutta e verdure, devono rimanere nello stomaco, intrappolati, aspettando che vengano digeriti per primi gli alimenti piu? concentrati. Questo processo puo? richiedere fino a otto ore. Nell’attesa, la frutta, le verdure cotte e crude ed alcuni amidi subiscono una decomposizione e fermentazione. Mentre lo stomaco si sforza di digerire tutta questa massa, esso produce gas, acido, e perfino alcool.
La digestione completa deve attendere fino a che il cibo raggiunge l’intestino, dove sono necessari degli enzimi aggiuntivi per distruggere i cibi digeriti, e dei minerali per neutralizzare gli acidi. Quali problemi derivano da una scorretta combinazione degli alimenti? La risposta specifica varia naturalmente da individuo ad individuo, ma in generale coloro che consumano insieme alimenti non compatibili tra loro soffriranno degli effetti negativi della fermentazione del cibo nello stomaco e sperimenteranno, come minimo, indigestione e/o bruciore di stomaco dopo i pasti. Altri problemi sono rappresentati da gas, flatulenza, iperacidita?, dilatazione, fermentazione gastrica, ritenzione dei liquidi e torpore mentale con l’incapacita? di concentrarsi per ore intere dopo aver mangiato.
A causa di una scorretta combinazione degli alimenti, la digestione puo? essere ritardata da due ore a otto ore. Un’energia eccessiva e? richiesta per il processo digestivo, e cio? crea stanchezza ed il bisogno di dormire e riposare piu? a lungo. Tutto cio? e? causa di ipersensibilita?, irritabilita?, depressione, negativita?, cinismo ed un accumulo di tossine nel flusso sanguigno e nel corpo.
Oltre a cio?, l’accumulo di tossine dovuto a indigestione e? causa di raffreddori e prepara il terreno a molte malattie e disturbi, indebolisce il sistema immunitario, e? causa di prematuro invecchiamento, di perdita degli impulsi e delle capacita? sessuali, e puo? indebolire le cellule spermatiche e gli ovuli. In breve, la scorretta combinazione degli alimenti puo? causare il deterioramento della salute fisica, mentale ed emotiva, abbreviando la durata della vita.
Alimenti amidacei
Sotto il termine “amidacei” vengono raggruppati diversi alimenti e prodotti alimentari accumunati dalla generosa presenza di amido, il carboidrato di riserva tipico del mondo vegetale. Le piante accumulano amido come riserva energetica per fronteggiare l’inverno (ecco perche? tuberi come la patata ne sono particolarmente ricchi) o per consentire la germinazione del seme ed il successivo sviluppo della pianticella.

Per quanto detto, tra i piu? noti alimenti amidacei si ricordano le patate, la manioca (tubero tropicale), i semi dei cereali (frumento, kamut, mais, riso, orzo, avena, miglio…) e di grano saraceno, nonche? i prodotti alimentari che da essi derivano (pasta, pane, farina, fecola, biscotti, cereali per la prima colazione, polenta…); anche i legumi rappresentano una buona fonte di amido, nonostante – per il generoso contenuto di proteine – vengano in genere catalogati tra gli alimenti proteici.
Se nelle piante l’amido e? necessario ad assicurarne la sopravvivenza durante l’inverno, e a permettere la germinazione del seme, nell’uomo ha rappresentato – dalla scoperta dell’agricoltura in poi – il nutriente energetico preponderante. Una volta ingerito, attraverso la saliva, la masticazione e gli enzimi intestinali, l’amido viene scomposto, anello dopo anello, nei singoli zuccheri che lo costituiscono, ovvero nelle singole unita? di glucosio che – intrecciate tra loro attraverso legami lineari e ramificati – danno origine all’amido.
A livello intestinale, il glucosio derivante dall’amido viene assorbito e immesso nella circolazione sanguigna, quindi utilizzato dalle cellule per i relativi processi metabolici, oppure immagazzinato come riserva energetica a breve (depositi di glicogeno nei muscoli e nel fegato) o a lungo termine (conversione in trigliceridi a livello epatico e adiposo). Ne consegue che un eccessivo consumo di alimenti amidacei protratto nel tempo, specie in assenza di un’attivita? fisica regolare ed impegnativa, e? responsabile di sovrappeso, obesita? e malattie metaboliche come l’insulino- resistenza ? diabete.
Da qui il consiglio di ridurre il consumo di alimenti amidacei nella propria dieta quando si vuole perdere peso.

Troppi alimenti amidacei, specie se cotti a lungo, raffinati o lavorati a livello industriale, hanno azioni negative sui livelli di glucosio nel sangue, che salgono eccessivamente in seguito alla loro ingestione; tale effetto, oltre ad essere potenzialmente responsabile – nel lungo periodo – dell’insorgenza del diabete, tende a determinare uno stato di benessere, appagamento e torpore dovuto alla condizione di iperglicemia e allo stimolo sul rilascio di serotonina. Cio? nonostante, alla condizione di iperglicemia segue un’importante secrezione di insulina che tende a riportare nella norma i livelli di glucosio; questo evento biologico provoca un rimbalzo negativo dei livelli glicemici (la cosiddetta ipoglicemia reattiva postprandiale), che stimola il centro ipotalamico della fame. Si entra cosi? in una sorta di circolo vizioso che – specie negli individui gia? in sovrappeso e sedentari – porta alla nuova ingestione di alimenti amidacei raffinati (si veda in seguito) e all’inevitabile aumento di peso, con tutte le conseguenze negative del caso.
E’ bene ricordare che le fonti amidacee naturali non contengono soltanto amido, ma anche gli altri nutrienti necessari alla pianta e alla germinazione del seme: proteine, vitamine, sali minerali, grassi insaturi, e fibre. La maggior parte di questi nutrienti viene perduta nei processi di raffinazione, che hanno lo scopo di migliorare l’appetibilita?, la digeribilita? e la conservazione degli alimenti amidacei. In seguito a tale pratica, tuttavia, si ottengono prodotti ricchi di calorie “vuote”, perche? troppo ricchi di energia e poveri di nutrienti essenziali, come vitamine e sali minerali.
Da qui l’uso, per certi aspetti condivisibile, di preferire se biologici gli alimenti integrali, piu? ricchi di principi nutritivi e piu? sazianti.
Alimenti acidificanti sono succhi di frutta acida, bibite gassate, aceto e sottaceti, carne in genere e derivati, latte, legumi secchi, spinaci,indivia,rapanelli,melanzane, rape rosse, bibite alcooliche, grassi, cereali, uova, arachidi, noci.
Frutta acida e? ad esempio: prugna fresca, mela verde, limone, uva bianca, fragola, arancia, ribes, kiwi, mandarino, mango.
Frutta dolce: cachi, pera, mela rossa, uva nera, pesca, papaia, avocado; melone e anguria da consumare da soli.

Proteine concentrate sono ad es: latte e derivati, carni in genere soprattutto quelle grasse.

Alcune attenzioni per la combinazione degli alimenti:
1) Non mangiate insieme nello stesso pasto una proteina concentrata e un amido concentrato. Le proteine possono essere regolarmente digerite quando lo stomaco produce una grande quantita? di acido. L’acido distrugge pero? l’amilasi salivare, l’enzima necessario ad un’adeguata digestione degli amidi. Per questo proteine ed amidi non possono essere correttamente digeriti nello stesso tempo. Questo quindi significa niente “carne e patate”.
2) Non mangiate nello stesso pasto alimenti amidacei e alimenti acidi (come sopra).
3) Non consumate due proteine concentrate insieme nello stesso pasto. Diversi tipi di proteine esigono tempi di digestione diversi e modificazioni diverse di secrezioni digestive. Dal momento che il corpo lavora molto duramente per digerire anche un solo tipo di proteina, digerirne piu? di una lo affaticherebbe oltre misura e indebolirebbe troppo la sua energia.
4) Non consumate frutta acida insieme alle proteine. L’enzima pepsina, che e? necessario alla digestione delle proteine, viene distrutto dalla maggior parte degli acidi, compresi quelli contenuti nella frutta. La pepsina rimane attiva unicamente in presenza di acido cloridrico.
5) Non consumate grassi insieme alle proteine. I grassi inibiscono il flusso dei succhi gastrici e interferiscono con la digestione delle proteine.
6) Non consumate insieme amidi e zuccheri. Quando combinate insieme gli amidi e gli zuccheri, il corpo inizia a digerire per primi gli zuccheri. Lo zucchero fermenta nello stomaco, creando acido che distrugge l’enzima amilasi salivare, necessario alla digestione dell’amido. Chi soffre di indigestione dovuta al consumo di frutta e cereali a colazione, ora ne conosce la ragione e sa come prevenire il problema.
Consumate la frutta da sola e lasciate che il corpo digerisca gli zuccheri naturali per prevenire la fermentazione che e? causata dalla mescolanza di zuccheri con amidi.
7) Non consumate insieme proteine e zuccheri. Anche gli zuccheri interferiscono con la digestione delle proteine, in quanto inibiscono la secrezione dei succhi gastrici. La fermentazione avviene perche? gli zuccheri vengono digeriti dopo le proteine, e nel frattempo devono stare fermi nello stomaco aspettando che le proteine vengano digerite.
8) Non consumate meloni assieme ad altri alimenti. Il corpo digerisce molto rapidamente i meloni. Consumateli all’inizio di un pasto oppure da soli cosi? che essi possano procedere velocemente attraverso il tratto digestivo.
9) Evitate latte e derivati, ma proprio se dovete consumarli, non combinateli con alcun altro tipo di alimento. Soltanto i neonati possiedono quantita? sufficienti dell’enzima rennina necessario alla digestione del latte. L’assenza dell’enzima amilasi negli adulti rende il latte indigeribile, causando per questo molte reazioni allergiche. Oltre a cio?, il latte non dovrebbe essere combinato con altri alimenti a causa del suo alto contenuto di proteine e di grassi.

Ecco alcune facili indicazioni da seguire nei giorni precedenti un’indagine per una corretta nutrizione sequenziale:

Contrariamente all’opinione popolare, il cibo non si mescola insieme nello stomaco, a meno che non sia stato ingerito in questo modo. Quando mangiate un solo alimento per volta, esso rimane stratificato nello stomaco, e viene digerito uno strato alla volta. Quando consumate un pasto in sequenza, essenzialmente voi state seguendo una dieta dissociata, in quanto ingerite un alimento alla volta.
? Masticare a lungo il cibo.
? Se possibile mangiare un solo tipo di alimento per pasto.
? Iniziate il vostro pasto con l’alimento piu? ricco di acqua e terminate con il meno ricco di acqua. Bevete poco durante i pasti, la maggior parte delle bevande diluisce e trascina via gli enzimi provocando un rallentamento della digestione.
? Frutta e verdura sono molto compatibili tra loro nello stesso pasto, se le consumate nella corretta sequenza. Le verdure in insalata (teoricamente senza condimento a base di olio) dovrebbero essere consumate prima della frutta, per assimilare al massimo i sali minerali.
? Evitate la frutta nei pasti contenenti alimenti cucinati, tranne il caso in cui consumate un solo pasto al giorno. In questo caso, mangiate la frutta prima degli alimenti cucinati. Se la frutta viene consumata dopo questi ultimi – di solito amidi, proteine o alimenti grassi – essa non lascera? lo stomaco prima che venga espulso l’alimento precedente, che richiede una lunga digestione. Se la frutta resta per ore nello stomaco dopo che avete consumato un cibo amidaceo, proteico o grasso, la fermentazione e? garantita. Cio? provochera? una quantita? di gas, gonfiore, acidita? e indigestione. Se mangiate della frutta semiacida prima di un amido, di solito non si creano difficolta?.
? Gli acidi o la frutta acida non dovrebbero mai essere consumati dopo gli amidi.

Non consumate mai zucchero, sciroppi, frutta fresca o secca dopo amidi, proteine o cibi grassi.
? Per chi si nutre in modo convenzionale, il pesce puo? essere consumato prima o dopo le patate perche? viene digerito molto rapidamente. Le patate hanno un decimo della concentrazione dei cereali e vengono rapidamente digerite. Questa e? una delle eccezioni, e in tal caso potete combinare in uno stesso pasto proteine e amidi.
[fonte: il nuovo mondo, appunti delle lezioni di Naturopatia – Scuola Ego Center, Parma]

Questo e? quanto la scienza alimentare occidentale ha potuto determinare con lo studio dei meccanismi biochimici del processo digestivo dell’essere umano.
La Medicina Tradizionale Cinese invece ha una visione molto piu? sofisticata dell’alimentazione umana in quanto prende in considerazione non solo i processi biochimici ma diversi altri aspetti riguardanti:

  • –  la circolazione delle energie di Cielo e Terra
  • –  la circolazione energetica umana basata sui Cinque Elementi/Cinque Organi,
  • –  le tipologie energetiche umane,
  • –  la stagionalita? degli alimenti,
  • –  la natura energetica degli alimenti (Yin o Yang),
  • –  il sapore intrinseco degli alimenti (Wei),
  • –  l’essenza dell’alimento (Jing),
  • –  l’azione energetica dell’alimento-sapore sugli organi Fu e Tsang,
  • –  l’azione sull’eliminazione,
  • –  l’azione sulle energie cosmiche,
  • –  il tipo di cottura,
  • –  colore e odore perche? forme di energia e loro armonizzazione
  • –  il clima.

    La dietetica di questo tipo e? a tutti gli effetti un’arte difficile da imparare ma molto interessante perche? ci offre un riequilibrio energetico e un perfetto riallineamento delle energie corporee.
    In ogni modo la nutrizione non e? argomento di questo corso in quanto essa e? una scelta autonoma e responsabile.
    Personalmente sono onnivoro e non vegetariano anche se la percentuale di verdura nella mia dieta e? molto alta e qui ho voluto solo fornire delle indicazioni generali per dare modo a voi tutti di migliorare lo status di percezione personale ed arrivare al momento di un’analisi energetica nelle migliori condizioni possibili.
    Marino Zeppa

Materiale ad uso esclusivo degli allievi del CORSO DI ANALISI GEOBIOFISICA E GEOBIOLOGIA. Vietata la riproduzione o diffusione con qualsiasi mezzo o forma senza il consenso dell’Istituto GEA e degli Autori.