APPELLO DI FRIBURGO CONTRO LA NOCIVITA’ DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

della IGUMed, Interdisziplinare Gesellschaft fur Umweltmedizin e.V., Associazione (tedesca) Interdisciplinare per la Medicina Ambientale – e-mail: igumed@gmx.de

Animati da una grande preoccupazione per la salute dei nostri simili, noi sottoscritti medici appartenenti a diverse discipline specialistiche, in particolar modo alla medicina ambientale, ci appelliamo al mondo medico, ai responsabili della sanità pubblica ed ai politici, oltre che all’opinione pubblica.
Negli ultimi anni osserviamo attraverso i nostri pazienti un incremento drammatico di patologie croniche e gravi, soprattutto:
– difficoltà di apprendimento e di concentrazione, disturbi del comportamento nei bambini (ad esempio iperattività)
– alterazioni della pressione arteriosa sempre meno controllabili con l’assunzione di farmaci
– alterazioni del ritmo cardiaco
– infarto del miocardio ed ictus in persone sempre più giovani
– degenerazioni cerebrali (ad es. morbo di Alzheimer) ed epilessia
– tumori quali leucemia e cancro al cervello ?

Inoltre constatiamo il moltiplicarsi di disturbi spesso ricondotti erroneamente alla sfera psicosomatica, quali:
– dolori di testa ed emicranie
– affaticamento cronico
– turbe nervose
– insonnia e sonnolenza
– rumori auricolari
– scarsa resistenza ai fattori patogeni
– dolori al sistema nervoso e alle viscere, non altrimenti spiegabili;
solo? per rimanere nella casistica più frequente.

Dal momento che solitamente conosciamo abbastanza le abitudini e l’ambiente di vita dei nostri pazienti, spesso riusciamo, soprattutto dopo un colloquio mirato con le persone, a stabilire dei collegamenti sia nello spazio che nel tempo tra il manifestarsi della patologia e l’esposizione a fonti di contaminazione elettromagnetica, ad esempio in seguito a:
– installazione di un impianto radiomobile nelle vicinanze dell’abitazione del paziente
– utilizzo intenso del terminale radiomobile (cellulare)
– messa in funzione di un telefono cordless (DECT) nella propria abitazione ?o nell’immediato vicinato.?

Non possiamo continuare a credere che tutto ciò sia casuale, dal momento che:
– troppo spesso osserviamo come determinate patologie si concentrano in aree interessate da un’intensa attività di trasmissione radiomobile,
– troppo spesso un quadro patologico maturato in mesi o anni volge a rapido miglioramento allontanando il paziente dalle fonti di contaminazione elettromagnetica,
– troppo spesso le misurazioni delle intensità di campo elettromagnetico confermano secondo i parametri della bioedilizia la presenza di forti anomalie in corrispondenza ai luoghi dove soggiornano i nostri pazienti. ?

Le esperienze che maturiamo quotidianamente ci hanno fatto comprendere che la tecnologia della telefonia mobile introdotta nel 1992 ed oggi diffusa in modo capillare, nonché quella DECT che dal 1995 contraddistingue i telefoni cordless per uso domestico, rappresentano uno dei principali fattori scatenanti di tale fenomeno! Nessuno oggi può sottrarsi completamente all’irradiazione pulsata di microonde, che va ad aggravare i rischi già esistenti legati all’inquinamento ambientale chimico e fisico, andando ad appesantire ulteriormente il carico gravante sul sistema immunitario, con la possibile conseguenza di alterare il già difficile equilibrio creato dai meccanismi di compensazione dell’organismo umano. Particolarmente a rischio in tal senso risultano le donne in stato di gravidanza, i bambini, gli adolescenti, gli anziani ed i malati. ?I nostri sforzi sul piano terapeutico tesi a riconquistare lo stato di salute rimangono sempre più spesso senza risultati, poiché la continua irradiazione dell’ambiente lavorativo ed abitativo, e qui soprattutto delle stanze dei bambini e di quelle destinate al riposo notturno – vale a dire nei luoghi più importanti per il riposo e la rigenerazione – causa senza sosta una situazione di stress fisico e psichico ed impedisce in definitiva l’avvio della guarigione dei soggetti già debilitati dalla malattia. ?Alla luce di tali inquietanti sviluppi ci vediamo costretti a rendere partecipe l’opinione pubblica delle nostre osservazioni, soprattutto dopo aver appreso che persino i Tribunali chiamati a decidere sulla pericolosità della telefonia mobile considerano tali rischi come “meramente ipotetici” (cos? ad esempio il TAR di Mannheim nella primavera 2002). Quanto noi andiamo a verificare nel nostro lavoro quotidiano è tutt’altro che ipotetico! Assistiamo impotenti alla crescita delle affezioni croniche legate anche ad una politica irresponsabile nella fissazione dei valori limite e di attenzione, che prende come riferimento non tanto la protezione del cittadino dagli effetti indotti dalla telefonia mobile nel breve e soprattutto nel lungo periodo, quanto piuttosto l’obbedienza al dettato di una tecnologia già ampiamente riconosciuta come insidiosa. Il momento attuale rappresenta per noi solo l’inizio di un processo molto serio che attenterà alla salute di moltissime persone. Non possiamo farci tranquillizzare dalle promesse di risultati scientifici più approfonditi quanto lontani dalla realtà, ben sapendo quale sia spesso anche l’influenza dell’industria sulle ricerche scientifiche, mentre ricerche serie e dimostrazioni assai eloquenti vengono semplicemente ignorate.
Riteniamo invece sia quanto mai urgente agire, e subito!
In qualità di medici ci sentiamo soprattutto come gli avvocati della salute dei nostri pazienti, e nell’interesse di tutte quelle persone il cui fondamentale diritto alla vita ed all’integrità fisica viene oggi messo in forse, ci appelliamo ai responsabili della politica e della sanità pubblica, perché con le loro forze sostengano nei fatti queste nostre richieste:
– l’affermazione di tecnologie della comunicazione prive di effetti negativi sulla salute, che vengano testate e valutate prima della loro introduzione sul mercato senza cedere ad alcun interesse di parte e quali misure immediate e transitorie;
– una massiccia riduzione dei valori limite, delle potenze di trasmissione e della contaminazione elettromagnetica su livelli compatibili con le esigenze biologiche soprattutto nelle aree destinate al riposo ed alla rigenerazione;
– uno stop alle nuove installazioni radiomobili, per impedire che l’inquinamento elettromagnetico abbia ad aumentare ancora in modo esponenziale;
– un coinvolgimento attivo della popolazione e dei Comuni nella pianificazione dei siti radiomobili, come elemento imprescindibile di rispetto democratico;
– informazione della popolazione e soprattutto degli utenti di apparecchi cellulari riguardo ai rischi dei campi elettromagnetici per la salute, mirando all’educazione verso un uso consapevole dei telefoni cellulari, nonché divieto assoluto di tali apparecchiature per i bambini e limitazioni all’uso da parte degli adolescenti;
– divieto all’utilizzo di cellulari in scuole, ospedali, ricoveri per anziani, istituti di formazione e cultura, edifici pubblici e mezzi di trasporto pubblici, in analogia con il divieto al fumo di sigaretta;
– istituzione di zone libere da contaminazione elettromagnetica radiomobile, in analogia alle aree a traffico automobilistico limitato;
– rielaborazione dello standard DECT per la telefonia domestica cordless con l’obiettivo di una limitazione dell’intensità di flusso elettromagnetico al solo periodo dell’effettivo utilizzo e di evitare la tecnologia della pulsazione del segnale, problematica per i suoi effetti biologici;
– promozione di una ricerca indipendente dagli interessi dell’industria, che tenga finalmente conto dei risultati abbondantemente già disponibili offerti dalla ricerca critica e dalle nostre osservazioni cliniche.

I firmatari (53 medici):
Dr. med. Thomas Allgaier, General medicine, Environmental medicine, Heitersheim;? Dr. med. Christine Aschermann, Neural physician, Psychotherapy, Leutkirch;?Dr. med. Waltraud Bar, General medicine, Natural healing, Environmental medicine, Wiesloch;?Dr. med. Wolf Bergmann, Genaeral medicine, Homeopathy, Freiburg;?Dr. med. H. Bernhardt, Pediatry, Schauenburg;?Dr. Karl Braun von Gladiü, General medicine, Holistic medicine, Teufen;?Hans Bruggen, Internal medicine, Respiratory medicine, Environmental medicine, Allergenics, Deggendorf;?Dr. med. Christa-Johanna Bub-Jachens, General medicine, Natural healing, Stiefenhofen;?Dr. med. Arndt Dohmen, Internal medicine, Bad Sackingen;?Barbara Dohmen, General medicine, Environmental medicine, Bad Sackingen;?Verena Ehret, Doctor, Kotzting;?Dr. med. Joachim Engels, Internal medicine, Homeopathy, Freiburg;?Karl-Rainer Fabig, Practical doctor;?Dr. med. Gerhilde Gabriel, Doctor, Munchen;?Dr. med. Karl Geck, Psychotherapy, Murg;?Dr. med. Jan Gerhard, Pediatrics, Child/adolescent psychiatry, Ahrensburg;?Dr. med. Peter Germann, Doctor, Environmental medicine, Homeopathy, Worms;?Dr. med. Gertrud Grunenthal, General medicine, Environmental medicine, Bann;?Dr. med. Michael Gulich, Doctor, Schopfheim;?Julia Gunter, Psychotherapy, Korbach;?Dr. med. Wolfgang Haas, Internal medicine, Dreieich;?Dr. med. Karl Haberstig, General medicine, Psychotherapy, Psychosomatics, Inner-Urberg;?Prof. Dr. med. Karl Hecht, Specialist in stress-, sleep-, chrono- und space travel medicine, Berlin;?Dr. med. Bettina Hovels, General medicine, Lorrach;?Walter Hofmann, Psychotherapy, Singen;?Dr. med. Rolf Janzen, Pediatrics, Waldshut-Tiengen;?Dr. med. Peter Jaenecke , Dentist, Ulm;?Michaela Kammerer, Doctor, Murg;?Dr. med. Michael Lefknecht, General medicine, Environmental medicine, Duisburg;?Dr. med. Volker zur Linden, Internal medicine, Bajamar; Dr. med. Dagmar Marten, Doctor, Ochsenfurt;?Dr. med. Rudolf Mraz, Psychotherapy, Natural healing, Stiefenhofen;?Dr. med. Otto Pusch, Nuclear medicine, Bad Wildungen;?Dr. med. Josef Rabenbauer, Psychotherapy, Freiburg;?Elisabeth Radloff-Geck, Doctor, Psychotherapy, Homeopathy, Murg;?Dr. med. Anton Radlspeck, Practical doctor, Natural healing, Aholming;?Barbara Rautenberg, General medicine, Environmental medicine, Kotzting;?Dr. med. Hans-Dieter Reimus, Dentist, Oldenburg;?Dr. med. Ursula Reinhardt, General medicine, Bruchkobel;?Dr. med. Dietrich Reinhardt, Internal medicine, Bruchkobel;?Dr. med. Andreas Roche, General medicine, Kaiserslautern;?Dr. med. Bernd Salfner, Pediatrics, Allergenics, Waldshut-Tiengen;?Dr. med. Claus Scheingraber, Dentist, Munchen;?Dr. med. Bernd Maria Schlamann, Dentist, Non-medical practitioner, Ahaus-Wessum;?Dr. med. Hildegard Schuster, Psychotherapy, Lorrach;?Norbert Walter, General medicine, Natural healing, Bad Sackingen;?Dr. med. Rosemarie Wedig, Doctor, Psychotherapy, Homeopathy, Dusseldorf;?Dr. med. Gunter Theiss, General medicine, Frankfurt;?Prof. Dr. med. Otmar Wassermann, Toxicology, Schonkirchen;?Prof. Dr. med. H.-J. Wilhelm, Ear, nose and throat doctor, Phoniater, Frankfurt;?Dr. med. Barbara Wurschnitzer-Hunig, Dermatology, Allergenics, Environmental medicine, Kempten;?Dr. med. Ingo Frithjof Zurn, General medicine, Phlebology, Natural healing, Environmental medicine, Nordrach.

PROGRAMMA ATTIVITA’ ASSOCIATIVA 2019

13 – 14 Aprile – “Laboratorio di approfondimento”  aperto a tutti gli Associati
Torino – presso sala incontri Hotel Torino Centro, Corso Inghilterra 33:

– Analisi dei campi elettromagnetici tecnici, con la partecipazione di Azul Fernandez
– Il gas radon, con la partecipazione di Piergiorgio Martini
– Come eseguire un rilievo architettonico anche se non sei architetto, propedeutico all’analisi geobiologica
– Percezione su alcuni luoghi della “Torino Magica”

– Assemblea Ordinaria degli Associati

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
Per gli Associati € 10,00 di contributo affitto sala
Per i Non associati € 40,00 (€ 10,00 di contributo affitto sala ed € 30,00 di quota associativa)

11 e 18 Aprile – Torino – “Passeggiata percettiva sulle tracce della Torino Magica”

Tornano le passeggiate del giovedì sera sulle “tracce della Torino Magica”:
l’11 aprile si effettuerà la replica dell’edizione 2018, mentre un percorso inedito sarà presentato il 18 aprile.

Conducono Marino Zeppa e Cristina Rovano
Serate gratuite di diffusione deila geobiofisica e della geobiologia aperte a tutti gli interessati.

18 e 19 Maggio – Brugnello – “Corso Base in Analisi geobiofisica e Geobiologica dei Luoghi”

Il Corso Base tenuto da Mariangela Migliardi e Giuseppe Marsico si svolgerà a Brugnello, un incantevole borgo a picco sul Trebbia, a pochi chilometri da Bobbio, un altro borgo medievale tutto da scoprire.
Il corso Base è propedeutico all’iscrizione al corso professionale tenuto da Gea Elvezia a Mendrisio (Svizzera) Il programma dettagliato sarà fornito a breve, con comunicazione dedicata.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
Per gli Associati € 120,00 + il soggiorno in agriturismo al prezzo convenzionato
Per i Non associati € 120,00 + € 30,00 di iscrizione all’Associazione (quota da versare in anticipo valida anche come caparra) + il soggiorno in agriturismo al prezzo convenzionato.

22 – 23 Giugno – Albugnano – “Laboratorio di geologia percettiva nel territorio in cui sorge la Abbazia di Vezzolano”

Il Laboratorio tenuto da Marino Zeppa si svolgerà nella splendida cornice della Abbazia di Vezzolano, realizzata sapientemente in un luogo dalle caratteristiche energetiche molto particolari.
Iscrizioni entro la fine di maggio e prenotazioni presso l’agriturismo Terra e Gente, sede del laboratorio.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
Per gli Associati € 120,00 + il soggiorno in agriturismo al prezzo convenzionato di € 25,00 per il pernottamento e prima colazione e pasti in media intorno agli € 15,00
Per i Non associati € 120,00 + € 30,00 di iscrizione all’Associazione (quota da versare in anticipo valida anche come caparra) + il soggiorno in agriturismo al medesimo prezzo convenzionato.

8 Settembre – Sestri Levante – Seminario Sentire la Terra “Risalendo verso le ex cave minerarie di ferro di Libiola”

Un seminario esperienziale gratuito aperto a tutti tenuto da Marzia Menini. Un percorso imperdibile che fornisce un’esperienza molto particolare di percezione.

20-21-22 Settembre – Viaggio sociale alla Cattedrale di Chartres
Dopo il successo del viaggio sociale dell’anno scorso presso i luoghi in cui ha vissuto Maria di Magdala, quest’anno andremo a fare percezione insieme a Notre-Dame di Chartres: la Cattedrale dei Misteri! Un luogo affascinante da molti punti di vista, non ultimo quello delle energie del luogo.
Possono partecipare tutti gli associati.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: da stabilire con l’agenzia di viaggi.

SCARICA IL PDF CON IL  CALENDARIO 2019 DI EVENTI DELL’ISTITUTO GEA

Corso di Analisi Geobiofisica e Geobiologia per il titolo di Operatore Olistico consulente in benessere abitativo con la specializzazione in analisi elettromagnetica geobiofisica e geobiologica – inizio al raggiungimento di 8 partecipanti – le iscrizioni sono aperte

L’ISTITUTO GEA PROPONE IL CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN ANALISI GEOBIOFISICA E GEOBIOLOGIA

per conseguire il Titolo di
OPERATORE OLISTICO CONSULENTE IN BENESSERE ABITATIVO con la specializzazione in analisi elettromagnetica geobiofisica e geobiologica dell’ambiente di vita e di lavoro.
Gli incontri saranno dislocati, per necessità didattiche, in varie località.

il corso è rivolto a chi vuole svolgere in modo professionale, deontologico ed esente da componenti esoteriche le analisi geobiofisiche e geobiologiche della situazione elettromagnetica naturale (e tecnologica) per la prevenzione delle geopatologie e il benessere abitativo.

 il corso 2016/17 si è concluso con la verifica finale teorica e pratica il 25 novembre 2017; quando raggiungeremo gli 8 nuovi iscritti potremo confermare l’inizio del nuovo corso

Il percorso didattico si articola in un Corso Base, propedeutico al corso, + 12 incontri mensili di 18 ore ciascuno in media.
Equiparato alla frequenza del Corso Base è l’aver frequentato un Laboratorio di Geologia Percettiva con Autovalutazione Percettiva su basi oggettive  proposto dall’Istituto GEA italiano, una edizione del “Wassersuchkurs” (corso di ricerca dell’acqua) oppure un seminario di 2 giorni proposto dal FFG “Dr E. Hartmann” tedesco (vedere sito www.geobiologie.de).
Nella impossibilità di frequentare almeno uno degli incontri propedeutici, è prevista l’ammissione al primo incontro come auditori paganti per valutare l’eventuale prosecuzione.

Il Corso Base, come gli altri eventi equiparati, è di un fine settimana, e richiede un investimento a parte, non compreso in quello sotto specificato per il Corso di specializzazione.
Non essendo previsti altri Corsi Base (o Laboratori) diamo la possibilità agli interessati di partecipare come auditore pagante al primo incontro (versando la quota per quel solo incontro) e poi decidere se proseguire. In caso di proseguimento della frequenza, per parità con gli altri allievi, durante il corso sarà comunque necessario frequentare un evento assimilato al Corso Base.

Il Corso Professionale è strutturato raccogliendo e unificando l’esempio dei corsi per “geobiologische Berater” tenuti dal Forschungskreis fur Geobiologie “dr E. Hartmann” a Waldbrunn, i corsi dell’istituto tedesco “W. Maes” e le esperienze italiane dei corsi di Analisi Geobiofisica dell’Ambiente dell’Istituto GEA.
Il Corso di Specializzazione proposto da GEA costituisce una rielaborazione creativa e aggiornata di queste esperienze didattiche e realizza la sintesi dei migliori insegnamenti attualmente disponibili in materia.
A conclusione del corso, superando una Verifica Finale teorica e pratica, si ottiene il  Titolo di Operatore Olistico Consulente in Benessere Abitativo con la specializzazione in Analisi della Situazione Elettromagnetica Geobiofisica e Geobiologica dell’ambiente di vita e di lavoro.
Questo riconoscimento consente di accedere al  Registro degli Esperti in Analisi Geobiofisica dei Luoghi (E.A.G.L.) curato dall’Istituto GEA.
Inoltre questo corso è strutturato come richiede la UE per il riconoscimento delle figure professionali che in Italia sono regolate dalla Legge 4/2013, perciò il diploma è producibile a enti e associazioni di categoria europei, come SIAF, per il riconoscimento del professionista Operatore Olistico e se non si è già iscritti in un Ordine o in un Collegio professionale questo può essere utile.

Giulia con bacchetta piccola 2 copia 2IL CORSO DI SPECIALIZZAZIONE proposto da GEA
insegna a trovare e riconoscere le zone di disturbo e NON a diventare venditori di inutili pseudo-schermature!
Mette in sinergia l’esperienza di più di 40 anni di corsi del Forschungskreis fur Geobiologie “dr. Ernst Hartmann” e la tradizione dei corsi di Igiene e Medicina Ambientale
– Insegna l’Analisi Geobiofisica, tecnica introdotta dall’Istituto GEA italiano
– Specializza nel valutare lo scambio energetico del terreno (analisi geobiofisica) e nell’individuare le zone di disturbo naturali (indagine geobiologica),
– fornisce sufficienti informazioni per effettuare una corretta misurazione strumentale dei C.E.M.
– risponde agli standard fissati in Germania dal Forschungskreis für Geobiologie “dr. Ernst Hartmann” per diventare “geobiologische Berater” (esperto in Geobiologia) e ai parametri europei per la formazione di Operatori Olistici (riconosciuti in Italia dalla Legge 4/2013).

Dovendo formare una figura di esperto che opera nella relazione di aiuto con un’elevata responsabilità nel benessere delle persone, il corso è, e non può non essere, impegnativo, prevede l’apprendimento di tecniche operative con le quali condurre le analisi energetiche e di approfondite conoscenze teoriche della materia, e si conclude con una Verifica Finale teorica e pratica:
teorica di Analisi Geobiofisica (discussione di un Elaborato Finale di 30 cartelle su un Percorso di Geologia Percettiva)
pratica di Geobiologia (analisi geobiologica di una piccola porzione di stanza)
.

Moduli Didattici che saranno svolti nei 12 incontri intensivi di fine settimana:
1. Geologia Percettiva – tecniche di percezione per l’analisi geobiologica
2. Body work bioenergetico per il radicamento e il potenziamento della percezione.
3. Geologia – geofisica – idrogeologia.
4. Fisica.

5. Medicina ambientale.
– geopatologia tecniche diagnostiche in geopatologia, casi clinici.
– tecnopatia fisiopatologia e clinica dell’inquinamento da campi elettromagnetici tecnici
6. Tecniche di analisi strumentale dei campi elettromagnetici tecnologici.

7. Bioarchitettura,
relazione tra analisi geobiologica e progettazione edilizia bioecologica.
8. Pianificazione territoriale e matrice energetica del territorio.

IL PROGRAMMA CON LE DATE DEGLI INCONTRI SARA’ VISIBILE NELLO “SPAZIO GEA ELVEZIA” DI QUESTO SITO QUANDO DISPONIBILE.

informazioni pratiche e logistiche:

Sede del corso:
Direzione del corso: dr Pier Prospero, esperto del Forschungskreis für Geobiologie “dr Ernst Hartmann” di Waldbrunn (Heidelberg); esperto IMA/Maes in Igiene e Medicina Ambientale
Docenti: dr Pier Prospero e Marino Zeppa docenti dell’Istituto GEA per le tecniche percettive; Marilinda Residori esperta in body-work bioenergetico ; arch. Mariangela Migliardi esperta in Geobiofisica; dr Maurizio Conte e dr Simone Borgatti geologi; dott.ssa Antonella Dall’Oglio, insegnante di fisica; dr Roberto Germano, fisico quantistico, collaboratore di E. Del Giudice; dr Alessandro Solerio medico omeopata esperto di Medicina Naturale e Geopatologia; un docente tedesco del Forschungskreis für Geobiologie “dr Ernst Hartmann” di Waldbrunn (Heidelberg); un docente esperto per le misurazioni tecniche dei campi elettromagnetici.
Programma: 12 incontri a cadenza mensile (con sospensione estiva Luglio e Agosto) per 200 ore di insegnamento frontale di pratica. Inoltre vi sono altre ore di lezione on-line o su supporti informatici, e ore di lavoro non frontale per studio, verifica e e per la redazione dell’elaborato finale su un percorso di Geologia Percettiva.
Frequenza:  per accedere alla verifica finale è necessaria la frequenza a 11 incontri su 12, è ammessa quindi l’assenza (non rimborsabile) per cause di forza maggiore al massimo a un incontro. Saranno previsti, e in alcuni casi obbligatori, recuperi individuali delle docenze di tecniche di percezione geobiologica che si sono perse.
Numero di corsisti: minimo 8 – massimo 16  (allievi frequentanti gli ultimi due corsi: 12)
le docenze di tecniche di percezione si svolgono all’inizio con i corsisti opportunamente divisi in gruppi, e poi individualmente.
Investimento richiesto per il corso di specializzazione (ipotesi di costi probabili da verificare):
euro 30 di quota associativa annuale per l’anno successivo a quello di adesione se si è già associati.  (il corso si estende su due anni) il corso è rivolto agli associati.
euro 200 di conferma dell’iscrizione al corso
euro 1700 di contributo per le spese generali di organizzazione del corso divisibili su richiesta in massimo 10 quote da versare entro i primi 10 incontri.
– euro 100 di contributo per la sessione di Verifica Finale teorica e pratica.
Nelle quote non sono mai comprese le spese per vitto e alloggio.
La prenotazione delle stanze è a carico di ciascun iscritto.

PER PARTECIPARE AGLI EVENTUALI SINGOLI INCONTRI CHE SARANNO APERTI AGLI AUDITORI PAGANTI: euro 200 a incontro più 30 per l’adesione all’associazione se non si è già associati.

I versamenti delle quote di iscrizione sono da effettuare  intestato all’Associazione “Istituto GEA”
IBAN:
BIC:
ogni versamento dovrà essere fatto esclusivamente sul c/c dell’associazione con la causale: “iscrizione di cognome nome al corso (indicare se base o professionale)”.
La richiesta di iscrizione al corso base o professionale, o di partecipazione a singoli incontri come auditori paganti dovrà essere notificata via e-mail a: gea @ geobiologia. it

LA GEOBIOLOGIA MIGLIORA LA TUA VITA – leggi per sapere come

LA GEOBIOLOGIA MIGLIORA LA TUA VITA  —

geobiologia
Mappa delle zone di disturbo in Geobiologia

Mi interessa migliorare la mia vita ma non so cos’è la Geobiologia.
La Geobiologia è l’arte applicata che studia le zone di disturbo naturali e i loro effetti sui viventi, la sua applicazione è nel rilievo geobiologico sul posto che individua e riconosce le piccole zone della superficie abitata che emettono radiazioni nocive al benessere e che, in un periodo più o meno lungo, possono compromettere la salute di chi dorme in loro corrispondenza. Queste zone sono chiamate genericamente “zone di disturbo”. Assieme ad altri fattori sono state riconosciute pericolose per la salute dallo studio medico scientifico Fattori di rischio dovuti al posto, Vienna, 1990.

Come fa la Geobiologia a migliorare la mia vita?
Quando si sa dove sono queste zone allora si possono evitare e in questo modo si evita di correre quel rischio, ne corriamo già abbastanza nel resto della vita, ma da svegli possiamo farcela, invece dormendo siamo molto più in pericolo. Si tratta quindi di evitare una uteriore fonte di rischio per la salute, cioè di una “concausa” (spesso importante) delle patologie.

Qual’è il rischio che corro dormendo se non evito queste zone?
Il pericolo è dato dal sistema immunitario che viene stimolato dalle radiazioni e mentre dormiamo raggiunge il massimo della sua attività (come hanno dimostrato recenti studi scientifici). Mettendo insieme questi due fattori si vede che se dormiamo in corrispondenza di radiazioni il sitema immunitario già nella sua massima attività viene ulteriormente stimolato e attivato. In questo modo si corre il rischio, molto concreto quando la cosa si ripete per anni, di farlo andare in “iperimmunità” scatenando l’autoaggressione immunitaria, cioè l’attacco da parte del sistema immunitario a parti del proprio corpo che non riconosce più e scambia per “estranee”.
Questa è l’origine delle malattie autoimmuni, tutte molto invalidanti e senza cure da parte della medicina ufficiale.
Ma può essere anche l’inizio o l’aggravamento del processo di infiammazione, invecchiamento e degenerazione dei tessuti che dà origine alle patologie autoimmuni o degenerative croniche, e alla fine anche ai tumori.

Qual’è la malattia che mi può venire in questo caso?
Nelle parti del corpo irradiate da una zona di disturbo si ha una “focalizzazione” del rischio che questo processo di infiammazione, invecchiamento e degenerazione dei tessuti avvenga.
Non esiste una correlazione tra l’esposizione alle zone di disturbo e una patologia precisa: la patologia che si potrà scatenare dipende dall’ereditarietà (suscettività genetica) e dallo stile di vita della persona, ma sarà quasi sicuramente a carico di un organo o di un tessuto compreso nella porzione di corpo che è stata irradiata per molto tempo.

Quanto tempo è necessario che dorma esposto a una zona di disturbo perché possa venirmi qualcosa?
La radiazione delle zone di disturbo naturali è a bassissima intensità e per causare effetti nocivi (chiamati geopatologie) deve essere ripetuta nel tempo per un periodo abbastanza lungo, quindi le posizioni più pericolose sono quelle dei letti; infatti se la posizione di chi dorme è in corrispondenza di una zona di disturbo, ogni notte si ripete l’esposizione all’irradiazione per 7-8 ore arrivando a 2300-2600 ore l’anno.
Il Gruppo di Ricerca in Geobiologia fondato dal dr. Ernst Harmann nel 1961 in Germania ha stabilito che occorrono in media almeno 3-4 anni di permanenza in corrispondenza di una zona di disturbo quando si dorme perchè inizi una patologia, ma tutto dipende dalle persone: ciascuno ha un portato genetico diverso nei riguardi delle malattie e ciascuno fa una vita diversa esponendosi a stress e rischi di varia natura. Qualcuno quindi potrebbe subire l’effetto delle radiazioni delle zone di disturbo naturali con una esposizione ben minore di 3 anni, qualcun altro con una esposizione ben maggiore di 4 anni. Il fatto è che prima o poi i guai si manifestano comunque a tutti.

Ma cosa vuol dire questa immagine con quelle strane fasce rosse attorno al letto?
L’immagine mostra una coppia in un letto messo in mezzo a delle “fasce” rosse che simboleggiano le “pareti” del reticolo energetico parallelo al nord, chiamato di Hartmann, viste in sezione, “pareti” che sono disposte a griglia rettangolare.
Nell’immagine si vedono anche due incroci di queste “pareti” che sono le microzone di disturbo da evitare poichè le loro radiazioni sono patologiche.
Se il letto è messo in modo che le persone che vi dormono evitano la coincidenza con gli incroci del reticolo delle “pareti” di energia non vi sono problemi, ma come si fa a disporre il letto in questo modo?
Per farlo bisogna sapere la posizione delle “pareti” del reticolo energetico, o meglio, bisogna conoscere la posizione di tutte le zone di disturbo, e possibilmente avere una planimetria della camera sulla quale siano riportate tutte le zone le cui radiazioni producono un disturbo alle persone.
Non è così semplice e per disporre di questa mappa bisogna chiedere la consulenza di un esperto in geobiologia che con la sua ipersensibilità “percepisca” le zone di disturbo e con la sua conoscenza e esperienza le individui, le riconosca e le riporti sulla planimetria. Inutile improvvisarsi: è un lavoro difficile anche per chi lo fa da tanti anni.

H e C in cantiereOltre a questo reticolo ci sono altre zone di disturbo da evitare?
Oltre agli incroci del Reticolo energetico parallelo al nord, chiamato “di Hartmann” dal medico tedesco che lo ha riscoperto e che ne ha dimostrato la pericolosità per la salute, esistono altre zone di disturbo potenzialmente patologiche:
vi sono gli incroci di un altro reticolo diagonale al nord, con la maglia più grande e le “pareti” più larghe (detto di Curry dal ricercatore austriaco che ne ha divulgato l’esistenza);
vi sono gli scorrimenti veloci di acqua sotterranea, le cosiddette “vene d’acqua”;
vi sono le fratturazioni e le dislocazioni della roccia dovute ai movimenti simici, le caverne e gli inghiottitoi carsici;
vi sono le faglie (linee di scontro o di distanziamento delle masse rocciose tra di loro) di varia natura, grandezza e intensità di emissione e infine vi sono degli scarichi energetici a forma di spirale che ruotano verso destra e verso sinistra, di cui è difficile capire l’origine.
Tutti questi fenomeni emettono radiazioni nocive alla salute e da evitare, come abbiamo visto, soprattutto quando si dorme.

Ho la casa già arredata, è un problema spostare i letti, non c’è qualcosa che mi scherma da queste radiazioni naturali?
La Geobiologia migliora la tua vita, e quella dei tuoi cari, perchè ti permette di evitare il rischio di dormire (o di stare in relax) in corrispondenza di radiazioni naturali potenzialmente pericolose: se si sa dove sono le zone di disturbo da evitare si può arredare in modo da evitarle!
Il dr. Hartmann per questo esortava sempre i suoi allievi a imparare a trovare con la precisione maggiore possibile le zone di disturbo per permettere gli spostamenti necessari di letti, divani ecc.
strum antidisturbo da FFG copia 2Invece invitava a non illudersi di poter trovare magiche “schermature” per queste radiazioni: provati in cieco più di 300 sistemi proposti come “schermatura” aveva deciso di non provarne più poichè erano tutti inefficaci e qualcuno era anche nocivo.
Sarebbe bello, ma può essere solo nel mondo fantastico dell’infanzia che un oggetto, un disegno o una stuoia fermino radiazioni che oltrepassano tutti i materiali edili e il terreno!
Si tratta del pensiero magico infantile. Gli adulti dovrebbero utilizzare invece il pensiero ragionevole basato sulla conoscenza della situazione.
Per il momento NON ci sono in vendita stuoie o altri congegni in grado di schermare da queste radiazioni naturali.
La ricerca scientifica è scarsa e centrata esclusivamente sulla parte geologica di questi fenomeni per la quale si è sicuri che in superficie vi sono radiazioni nocive. I reticoli energetici invece non sono ancora accettati negli ambienti scientifici perchè le sonde dei nostri attuali strumenti elettronici per il rilievo di questi campi non li riescono a misurare. Nonostante questo rimangono i moltissimi riscontri tra la zona della patologia e la posizione dell’incrocio di reticolo a cui la persona era esposta e rimane la certezza che le persone ammalate tolte da questi posti migliorano e le cure hanno maggiore effetto, quindi qualcosa deve pur esserci…
Solo i medici omeopati conoscono e trattano queste problematiche indicando ai pazienti di far verificare da un esperto la posizione del letto: se questa posizione è interessata dalle emissioni naturali di una zona di disturbo si intende che va cambiata spostando il letto, non certo che si deva comprare una “schermatura” più o meno magica!
Un famoso studio medico di Omeopatia e di Medicina Funzionale tedesco giunge a rifiutare di proseguire il rapporto con pazienti che invece di spostare la posizione del letto in una zona “neutra” fanno mettere delle stuoie o degli apparecchi per la “schermatura”!
Cosa ne pensa di queste “schermature” il Gruppo di Ricerca del dr. Hartmann lo puoi leggere qui.

La Geobiologia può migliorare veramente la tua vita!
Se vuoi saperne di più su questo affascinante argomento approfondisci leggendo gli altri articoli che trovi in questo sito web.

(autore di “la Geobiologia migliora la tua vita”: Pier Prospero)

IL TUO LETTO È AL POSTO GIUSTO? con la Geobiologia si può sapere dove sono le zone di disturbo che possono portare a delle patologie e disporre i letti in modo da evitarle

LETTO CON INCROCIO H 2004 copiala Geobiologia, cos’è e a cosa serve

—  Uno dei primi libri di Geobiologia, scritto dal seguace francese del dr. Hartmann, Remi Alexandre, in originale si intitolava così[1]Il tuo letto è al posto giusto? e questo è tuttora lo slogan più efficace per indicare di cosa si occupa la Geobiologia.
Esistono delle radiazioni naturali che sono nocive alla salute poiché creano un disturbo, un’irritazione, che, a lungo andare, nella porzione di corpo colpita provocano prima l’infiammazione e poi l’invecchiamento e la degenerazione dei tessuti organici, col pericolo dell’insorgenza di una patologia grave.
L’unica maniera per evitare questo danno è quella di non esporsi a queste irradiazioni per lunghi periodi di tempo. NON CI SONO OGGETTI “MAGICAMENTE” CAPACI DI SCHERMARCI o di “bonificare” la casa dalle radiazioni studiate in Geobiologia; le mille proposte di “schermatura” sono solo illusioni create ad arte per vendere oggetti, stuoie, ecc. che in realtà non servono a niente, quando non sono nocivi.
Se si può fare una correlazione diretta tra l’insorgenza di una patologia e una determinata zona di lunga permanenza della persona, questa zona si definisce “geopatogena” o meglio, come si esprimono i geobiologi tedeschi, “zona di disturbo“.
Il posto tipico dove si ripete sempre la stessa posizione per molti anni e per circa 7-8 ore al giorno (arrivando così a 2300-2600 ore l’anno) è il proprio letto.
Ecco perché per preservare la salute bisogna chiedersi se è “al posto giusto” oppure in corrispondenza di una “zona di disturbo”.
Le irradiazioni delle “zone di disturbo” sono di 2 tipi:
alcune provrilievo geobiof terreno tione copia 2engono dalla geologia del terreno o dalla situazione delle acque sotterranee;
altre provengono da forme energetiche naturali che seguono il nord magnetico (la direzione indicata dall’ago della bussola) e danno l’idea di “pareti” di energia perpendicolari tra loro che si dispongono a rete e sono perciò denominate “reticoli energetici”.

Il primo tipo di radiazioni è abbastanza semplice da capire anche se occorre qualche piccola nozione di geologia: si tratta delle emissioni energetiche di fenomeni geologici come faglie e dislocazioni della roccia, fratturazioni della roccia, scorrimenti d’acqua sotterranea nelle fratture della roccia, scorrimenti d’acqua sotterranea in antichi alvei di torrenti poi sepolti da detriti e sedimenti (le cosiddette “vene d’acqua” che si trovano in pianura); ciascuna di queste formazioni geologiche emette un campo elettromagnetico naturale che è il responsabile della formazione di “zone di disturbo” sulla loro verticale in superficie.

Le seconde irradiazioni, quelle a reticolo, sono invece ancora un mistero perché non si sa come si formino e come mai si dispongano in quel modo; però dagli esperimenti del dr. Ernst Hartmann e dai riscontri di moltissimi medici si sa per certo che nei punti di “incrocio” sono nocive.
Questo è un fatto importante per prevenire le patologie e per fortuna la nocività patologica si limita agli “incroci” delle “pareti” di ciascun reticolo (non si danno incroci tra reticoli diversi), dove l’intensità di questa forma energetica diventa molto più forte di quella delle “pareti” singole e riesce a provocare 2 stanza fshui +geobiol erroregli effetti che abbiamo descritto sopra.

I reticoli energetici i cui “incroci” sono nocivi sono due: quello parallelo al nord magnetico, detto di Hartmann dal medico tedesco Ernst Hartmann che lo ha studiato e per primo ne ha scoperto la nocività, e quello diagonale al nord magnetico, detto di Curry dall’ingegnere austriaco Manfred Curry che lo ha studiato per primo.
Anche questi “incroci” dei reticoli energetici sono “zone di disturbo” naturali.

Se si dorme in corrispondenza di “zone di disturbo”, sia di origine geologica che di origine reticolare, si corre il rischio di mettere in moto il processo di infiammazione-invecchiamento-degenerazione dei tessuti, un processo che se dura un tempo abbastanza lungo sfocia in patologie autoimmuni croniche o in patologie terminali.
Purtroppo nella normale quotidianità ci sono anche molti altri fattori che possono avviare questo processo come gli allergeni alimentari, ancora troppo sottovalutati; molte sostanze chimiche tossiche disperse nell’aria, nell’acqua e nei cibi; le radiazioni magnetiche dei cavi e dei motori elettrici; le radiazioni elettromagnetiche delle trasmittenti radiotelevisive o telefoniche (antenne, telefonini e cordless, wi-fi); le radiazioni ionizzanti a bassa intensità (radioattività di materiali edili, assunzione di gas Radon), e altre ancora che dipendono da dove abitiamo e dal lavoro che svolgiamo.
Dato che in qualche modo tutti, per quanto attenti, subiamo contemporaneamente le aggressioni di molti fattori che alterano il sistema immunitario, dobbiamo considerare le “zone di disturbo” geobiologiche come una causa tra le molte, ma le radiazioni delle “zone di disturbo” naturali restano uno degli elementi più importanti tra quelli che possono portare ad una patologia.
Studi scientifici recenti sul sistema immunitario hanno dimostrato che durante il sonno il nostro sistema immunitario va al massimo della sua attività (al contrario di quel che si pensava una volta) quindi una eventuale aggiunta di “stimolo” che gli arriva dall’irradiazione di una “zona di disturbo” lo porta facilmente ad un iperattività che, non trovando bersagli concreti e col ripetersi dell’esposizione, si trasforma in autoaggressione, cioè va a colpire anche i propri tessuti.
Le patologie autoimmuni croniche sono diffusissime e in forte aumento; anche le più “leggere” causano comunque notevoli sofferenze nella popolazione e grosse spese per il sistema sanitario.
Si tratta ad esempio dell’asma, delle allergie, della psoriasi, del diabete, del morbo di Crohn, dell’artrite reumatoide, del lupus eritematoso, della tiroidite autoimmune, della sclerodermia, della fibromialgia, della periarterite nodosa, della rettocolite, dell’atrofia surrenalica autoimmune, della sclerosi multipla. Questo problema dell’autoimmunità è oggetto di studio dell’Ecologia Clinica, scienza nata nei paesi anglosassoni negli anni ’40 del secolo scorso che si occupa dei disturbi clinici causati dall’impatto sull’organismo umano delle sostanze presenti nell’ambiente, da quelle chimiche (fertilizzanti, pesticidi, coloranti, additivi, conservanti) ai metalli pesanti (mercurio, cromo, piombo), dall’inquinamento atmosferico a quello elettromagnetico. In questa scienza si possono inserire anche gli effetti delle radiazioni delle “zone di disturbo” naturali.
L’irradiazione delle “zone di disturbo” naturali è a bassissima intensità perciò per causare effetti dannosi alla salute (geo-patologie) l’esposizione deve essere ripetuta nel tempo per un periodo abbastanza lungo e questo avviene nel letto dove ogni notte si ripete la stessa posizione per molti anni.
Evitare l’irradiazione delle “zone di disturbo” quando si dorme diventa quindi un buon modo per ridurre notevolmente i rischi, anche se da solo non basta: bisognerebbe considerare tutti i fattori di cui si è detto sopra.
Nell’ambito della prevenzione delle patologie e del mantenimento del benessere, il cibo, la casa e la posizione del letto sono fondamentali: ci si deve orientare verso gli alimenti biologici garantiti e verso una dieta che eviti gli allergeni; si deve scegliere una casa fatta di materiali biocompatibili che non inquinino l’atmosfera interna, che sia posta abbastanza lontano da elettrodotti e antenne trasmittenti; in cui si possano mettere i letti “al posto giusto” cioè non in corrispondenza di “zone di disturbo.
Non è facile avere la casa “giusta”, ma quando si può scegliere perchè se ne costruisce o se ne acquista una o perché si va a prenderla in affitto, allora è bene tenere presente questi consigli.
La Geobioloia interviene qui: quando si va ad abitare in una nuova casa, prima di progettare l’arredamento delle camere; è a questo punto che è più opportuno chiamare l’esperto che ci può fornire la mappa delle “zone di disturbo” che sono presenti.
Naturalmente si può far tesoro della mappa delle “zone di disturbo” anche se abbiamo già una casa arredata e ci viviamo da tempo: quando sappiamo dove sono le “zone di disturbo”, cambiando la posizione dei letti o facendo qualche altro cambiamento nell’arredamento possiamo evitare di restare ulteriormente in corrispondenza delle loro radiazioni ed eliminare un rischio per la salute, oppure cominciare a vedere dei risultati con le cure.
Arredando al propria casa in questo modo “consapevole” non si incorrerà nell’irradiazione naturale responsabile della “focalizzazione” che apre la porta alla patologia.
Non esiste però una correlazione tra l’esposizione alle radiazioni delle “zone di disturbo” e una precisa patologia: la patologia che potrà insorgere dipende dall’ereditarietà e dallo stile di vita della persona, ma sarà sicuramente a carico di un organo o di un tessuto compreso nella porzione di corpo che è stata irradiata per molto tempo nel letto.
Le radiazioni delle “zone di disturbo” naturali non sono ancora individuabili strumentalmente (nonostante le pretese di qualche venditore, nessuno strumento elettronico è attualmente in grado di sentirle), perciò l’analisi per trovarle per il momento deve essere ancora svolta con il metodo percettivo, cioè utilizzando l’ipersensibilità di un esperto che ha anche la capacità professionale di distinguere le varie “zone” e di riportarle in modo coerente in una mappa.
Il fisico reagisce all’ingresso in una “zona di disturbo” scatenando adrenalina che causa un sussulto inconscio, cosa che permette agli operatori “ipersensibili” di individuare la posizione delle “zone di disturbo”.
copertina_risikofaktorPer verificare se è vero che insorgono alterazioni alla salute con la permanenza in zone considerate “di disturbo” rilevate con indagini percettive è stato condotto uno studio scientifico, finanziato dallo stato austriaco, intitolato “Fattore di Rischio del Sito, ricerca scientifica sul problema dell’influsso delle zone “rabdomantiche” sugli esseri umani (24 parametri biologici analizzati su 985 persone con 6943 esami totali). Questo studio, condotto dal prof. dr. Otto Bergsmann dell’Università di Vienna, è molto importante poiché ha dimostrato, contro le aspettative di chi l’aveva commissionato, che con la permanenza in queste “zone di disturbo” avviene una reale variazione dello stato ormonale (Serotonina) e di altri parametri che coinvolgono la salute tra cui l’aumento della VES che conferma l’effetto infiammatorio.
Le conclusioni cui giunge questo studio sono i più validi supporti scientifici alle diagnosi mediche di “geopatologia” e confermano la necessità di non permanere, almeno dormendo, in corrispondenza dell’irradiazione delle “zone di disturbo” naturali. Ecco alcuni passi di queste conclusioni:
– “… su 24 parametri o fenomeni analizzati, in 12 si è riscontrato un influsso molto significativo dovuto al luogo sul comportamento della regolazione, in 5 una tendenza, in 6 nessun influsso. Per come è strutturata la nostra ricerca, la variazione di un solo parametro sarebbe già stata una prova dell’effetto del sito… Se i risultati della ricerca sono valutati in base alla significatività biometrica si vedono in primo piano il comportamento della Serotonina e della VES… La Serotonina si riduce stando nella ‘zona di disturbo’… La Serotonina… ha un effetto tranquillante per cui viene anche definita come un ‘sonnifero’. Bisogna tener presente che alcuni sintomi attribuiti all’effetto del sito, quali per es. insonnia, nervosismo, ecc. possono essere attribuiti alla carenza di Serotonina… L’effetto del sito non dà luogo ad un processo che conduce inevitabilmente alla malattia. È piuttosto un fattore di rischio, il quale può intensificare l’effetto di diversi fattori patogeni… solo nell’interazione con questi altri fattori, il fattore di rischio dovuto al posto (del letto) può acquisire un’importanza patogena. … È certo che una delle misure (di prevenzione) più importanti è realizzare una condotta di vita flessibile con cui evitare da un lato lo stress prolungato dovuto alla permanenza in una ‘zona di disturbo’ e dall’altro lato ridurre i disturbi vegetativi. … Risulta quale conseguenza logica che il cambiamento del posto (del letto) non può sostituire la terapia medica, ma può tuttavia essere di valido sostegno alla terapia medica. [2]
Lo studio è basato sull’esposizione molto breve (mezz’ora) della persona ad una “zona di disturbo” stando seduti in sua corrispondenza, perciò le persone erano interamente coinvolte dalle irradiazioni, non solo in una parte del corpo come sarebbe avvenuto da sdraiate. Con questa procedura veloce si credeva di “favorire” il risultato voluto dai committenti, cioè la dimostrazione che l’esposizione alle “zone di disturbo” non procurava alcuna alterazione ai 24 parametri sanguigni presi in considerazione, invece si è ottenuto un risultato imprevisto di alterazione a ben 12 parametri, tra cui alcuni molto importanti per la salute, e lo si è ottenuto probabilmente proprio perché le persone, anche se per un  breve tempo, stavano completamente dentro la “zona di disturbo” sulla verticale dell’irradiazione che così coinvolgeva tutti gli organi e tutte le ghiandole nello stesso momento.
Riassumendo, lo studio del dr. Bergsmann ha dimostrato che l’esposizione alle irradiazioni delle “zone di disturbo” è all’origine dell’infiammazione che crea la variazione in negativo di alcuni importanti parametri sanguigni che indicano un peggioramento delle condizioni della persona.
Dall’esperienza medica sappiamo che se questa situazione si prolunga per un tempo sufficiente provoca una ipertrofia immunitaria locale (cioè di un eccesso di agenti immunitari tutti nello stesso punto) che causa l’autoaggressione immunitaria, che a sua volta esaurisce le difese immunitarie generali, in una catena negativa che si autoalimenta.
Si tratta di un problema serio, molto serio, rispetto al quale la misura più logica è quella di evitare di esporsi a queste radiazioni.
Per farlo bisogna sapere dove sono le “zone di disturbo” e l’unica maniera per saperlo è chiedere un’analisi geobiologica delle stanze da letto che ci dia la mappa della loro posizione in modo da poter disporre i letti “al posto giusto” cioè nelle aree non disturbanti.
Con la salute non si scherza e bisogna comportarsi da adulti responsabili: non servono a niente le infantili speranze in oggetti “magici”, simboli, spirali, piastrine o stuoie, che pretendono di “schermare” dalle radiazioni di queste “zone di disturbo”. In realtà si tratta di “amuleti” contro un moderno “malocchio” dato dalle “onde nocive” secondo una mentalità “magica”, arcaica ma ancora molto diffusa.
L’unico vero effetto di questi oggetti è quello di spillare soldi inutilmente a persone che sono state prima spaventate a dovere dai venditori.
Qui non c’entra la Geobiologia come l’ha definita il dr. Hartmann: non si tratta di esperti che ci permettono di sapere dove sono le “zone di disturbo”, ma si tratta di venditori molto ben addestrati a far cadere nella trappola della “magia” per cui con il loro oggetto tutti i disturbi scomparirebbero e la casa si “bonificherebbe” da ogni “negatività” (un linguaggio appunto da maghi).
Bisogna sapere invece che tutte le “zone di disturbo” restano sempre dove sono e le radiazioni che le formano oltrepassano tutti i materiali, perciò non si modificano proprio per niente per gli oggetti “schermanti” che possono esser messi nelle stanze.
Risulta ovvio che non si può ottenere alcuna modificazione delle “zone di disturbo”, che sono aree dove si hanno delle radiazioni naturali, utilizzando disegni, simboli, cristalli, fialette, stuoie coprimaterasso con o senza bande magnetiche, sughero con fili di rame, “antenne” e “piastre” di varia natura, “agopuntura della terra”, magneti, campi elettromagnetici per magnetoterapia, eccetera, eccetera, dovunque e in qualsiasi modo siano disposti.
Se abitaste sopra uno studio di radiologia e scopriste che vi è una apertura nella rivestitura di piombo del soffitto dello studio (che è il vostro pavimento) che lascia passare dei raggi “x” verso il vostro letto, cosa fareste: chiamereste un venditore di una “schermatura” fatta da piastrine, antenne o simboli da mettere sotto il letto o agli angoli della stanza, oppure spostereste subito il letto in un posto dove le radiazioni non vi raggiungano?
Per le “zone di disturbo” non serve a niente nemmeno il piombo, come ha dimostrato a suo tempo il dottor Hartmann.
La Geobiologia serve a farci sapere dove sono le “zone di disturbo” naturali per evitarle, tutto il resto non è Geobiologia, ma vendita, o meglio, vendita di magia.
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[1] nell’edizione italiana il titolo fu cambiato in “Geobiologia”, red ed. 1984/2006

[2] Bergsmann dr. Otto, “Risikofaktor Standort, Rutengängerzone und Mensch”,  Facultas Universitäts Verlag, Wien 1990

(autore di “Il tuo letto è al posto giusto?”: Pier Prospero)