GEOBIOLOGIA: LA NOCIVITA’ DELLE ZONE DI DISTURBO NATURALI E’ DIMOSTRATA SCIENTIFICAMENTE: conclusioni dello studio dell’Università di Vienna “Risikofaktor Standort” sugli effetti del luogo sulla salute

LA NOCIVITÀ DELLE ZONE DI DISTURBO NATURALI DELLA GEOBIOLOGIA È DIMOSTRATA SCIENTIFICAMENTE  da uno studio ufficiale dell’Università di Vienna, finanziato dallo stato austriaco:
CONCLUSIONI DELLO STUDIO  “RISIKOFAKTOR STANDORT” studio scientifico sugli effetti del luogo sulla salute umana
del prof. dr Otto Bergsmann  —

da: Bergsmann dr Otto  “Risikofaktor Standort”  Facultas Verlag, Wien 1990  —

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9. Conclusioni

9.1. Il disturbo dei processi di regolazione a causa di manifestazioni di energia sinora ignote si trascina come un filo rosso attraverso tutti gli esami svolti sui soggetti sani e sui portatori di patologie.

Le forme in cui questi difetti nella regolazione appaiono non sono da inserire nei quadri clinici della medicina poiché seguono principi biocibernetici.

Uno di questi principi dice che, rispetto ad un sistema non sottoposto a stress, un sistema già sottoposto a stress quindi un organismo già sollecitato o una parte già sollecitata di un organismo, reagiscono con più intensità e maggiore persistenza ad ogni minimo stimolo ulteriore.

L’influenza del posto dove si permane non dà luogo a processi che conducono inevitabilmente alla malattia.

È piuttosto un fattore di rischio che può intensificare l’effetto di altri fattori patogeni.

Fanno parte di questi fattori patogeni, fattori di rischio di altra natura quali ad esempio:

–       sostanze tossiche ambientali o da assunzione voluttuaria

–       eccessi alimentari

–       inquinamenti cronici occulti (es.: cucine economiche)

–       punti deboli condizionati geneticamente

–       fattori fisici di stress ambientale, soprattutto industriali ed atmosferici in diverse gamme di frequenza.

Solo nelle interazioni con questi altri fattori, il fattore di rischio dovuto al luogo può acquisire un’importanza patogena.

In base a questo è un nonsenso, al limite della ciarlataneria, definire le zone perturbate “zone cancerogene”, sebbene si debba tuttavia riportare che secondo König in qualche zona perturbata è stata riscontrata una radiazione gamma lievemente maggiore rispetto allo spazio limitrofo.

Spunti per nuove ricerche:

–       ulteriori esami sul comportamento dei neurotrasmettitori in caso di influenza del luogo e di stress relativo, soprattutto della serotonina.

–       Comportamento dei neurotrasmettitori in caso di esposizione prolungata.

–       Ricerche relative all’interazione dell’influenza del luogo con altri fattori di rischio, ponendosi l’interrogativo se ed in quale modo ne può derivare una malattia clinica.

–       Ricerche relative alla individuazione di zone di disturbo distinguibili in modo rabdomantico.

9.2. dai fatti sopraesposti si traggono le seguenti ovvie conseguenze per la prevenzione:

nella vita civilizzata, soprattutto in agglomerati urbani, non è sempre possibile evitare il disturbo dovuto al luogo. Spesso ciò è realizzabile solo con notevoli costi normalmente inaccettabili. Con una personale consapevolezza sanitaria è possibile, tuttavia, evitare gli altri fattori di rischio e minimizzare le conseguenze.

È certo che una delle misure di prevenzione più importanti è realizzare in ogni situazione una condotta di vita flessibile, con la quale evitare da una parte il disturbo prolungato dovuto alla permanenza su una zona perturbata e dall’altra parte ridurre i disturbi vegetativi.

Spunti per ulteriori ricerche:

–       esami relativi all’azione preventiva, escludendo altri fattori di rischio.

–       Esami relativi alla prevenzione passiva con “misure di protezione” nel senso più vasto.

9.3. dalla conclusione al punto 9.1. risulta come logica conseguenza che il cambiamento di sito non può sostituire la terapia medica.

In caso di malattie croniche e condizioni di sofferenza il cambiamento del sito può tuttavia essere di sostegno alla terapia medica.

Spunti per ulteriori ricerche:

–       raccolta ed analisi di relazioni su fallimenti terapeutici a causa dell’effetto del luogo di permanenza e su successi terapeutici verificatisi in seguito al cambiamento del sito.

–       Esami mirati prima e dopo aver spostato in altro luogo il letto di pazienti in terapia.

 

9.4. le conseguenze scientifiche dei test relativi al problema della tensione superficiale sono di ampia portata. L’essere umano è composto per il 72% di acqua e si deve presumere che le energie attive in superficie modifichino la struttura globale dell’acqua corporea (vedi sopra).

In tutti i processi vitali le membrane, cioè le superfici, sono coinvolte in modo determinante, per cui l’attività biologica delle membrane è determinata dalla loro tensione superficiale (più è bassa, tanto più sono attive).

Ogni emissione e riassorbimento dei neurotrasmettitori (ad es. la serotonina) avviene con il passaggio attraverso la membrana. In seguito a ciò tutte le funzioni neurali subiscono l’influsso della tensione superficiale, compresi i molto complessi sistemi di regolazione centrali e periferici.

Secondo Pischinger e Heine il sistema base è il sistema di informazione primario di tutti i sistemi biologici che dipendono dall’ossigeno (qui non occorre entrare nei dettagli della struttura molecolare). Può essere però descritto come colloide, la cui fase solida è caratterizzata da una forte saturazione di cariche negative, per cui tra i filamenti dei biopolimeri dello zucchero e gli sciami di molecole di acqua liquida-cristallina determina il grado di ordine e con questo la strutturazione della sostanza base, che oscilla quale sistema dissipativo (Heine).

L’acqua cristallina forma schiere di molecole disposte parallelamente e bidimensionali che non sono stabili nel tempo e che possono essere portate a stati di maggiore ordine da deboli forze esterne. Per la loro struttura molecolare queste schiere sono le più idonee per trasmettere le informazioni.

Secondo Heine, nel nesso con i polimeri dello zucchero queste schiere possono essere considerate come la base di tutte le interazioni sugli organismi pluricellulari in un raggio vicino e distante.

Sotto questo aspetto i fattori dovuti al luogo costituiscono una forza che è idonea ad influenzare la struttura molecolare dell’acqua e, con questa, la funzione del sistema di base.

In questo caso il sistema di base può essere considerato come un’enorme superficie interna tra la fase solida e l’acqua.

L’aumento della tensione superficiale in questo contesto significa una riduzione dell’energia che, adeguatamente alla funzione estesa della sostanza base, agisce su ogni settore vitale.

Secondo Heine i punti utilizzati per l’agopuntura sono caratterizzati da un accumulo organizzato della sostanza di base. Pertanto i nostri studi bioelettrici sull’effetto del luogo sui punti utilizzati per l’agopuntura possono essere impiegati anche per l’interpretazione dell’effetto del luogo sul sistema base.

I disturbi funzionali bioelettrici da noi riscontrati, in base ai fatti sopra esposti possono essere interpretati quali trasformazioni energetiche della struttura dell’acqua del sistema base.

Secondo i referti in nostro possesso e le riflessioni qui riportate, la diminuzione generale della capacità di reazione da noi riscontrata può essere attribuita ad una variazione primaria della tensione superficiale dell’acqua.

Spunti per ulteriori ricerche:

ulteriori ricerche di base devono essere applicate al problema della tensione superficiale e alla variazione funzionale dei punti utilizzati per l’agopuntura.

In questo caso è di particolare interesse l’azione dei campi elettro-meteorologici e dei campi creati artificialmente.

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CONTRO LE COSIDDETTE “SCHERMATURE” in geobiologia: i massimi esponenti del Forschungskreis für Geobiologie dichiarano che sono inutili – invitiamo vivamente medici e progettisti a non consigliarle ai loro clienti – il dr. Hartmann diceva che è veramente incredibile come questi strumenti possano essere offerti e come le persone si lascino convincere ad acquistarli

Il problema degli “strumenti antidisturbo” – le cosiddette “schermature” –
dichiarazioni inequivocabili sulla loro inutilità di alcuni dei massimi esponenti del Forschungskreis für Geobiologie “dr Ernst Hartmann” (FFG)

traduzioni simultanee della traduttrice professionale Serena Ederle raccolte dal dottor Pier Prospero durante i corsi frequentati a Waldbrunn

Günter Engelhardt, precedente presidente del FFG.
Waldbrunn 10.11.2001 Internationalen Expertentagung (Convegno internazionale degli esperti per il 40° anniversario della fondazione del FFG – 2.12.1961/2.12.2001):

«Il dottor Hartmann si era occupato di apparecchi schermanti poiché venivano costruiti normalmente dai rabdomanti ed erano molto usati.
In questa ricerca il dottor Hartmann aveva capito che non vi sono apparecchi che possono schermare le zone di disturbo e che l’unica soluzione è lo spostamento della persona in una zona non disturbata.
Successivamente aveva provato a fare delle schermature con delle lastre di piombo, ma le persone che vi dormivano sopra stavano male ugualmente, per la zona di disturbo e anche per il piombo!
Quindi l’unica vera soluzione è quella di evitare le zone di disturbo


Wilhelm Martin
(†), insegnante di elettrobiologia e diretto collaboratore del dr Ernst Hartmann, Presidente del FFG fino al 2000, poi Presidente Onorario.
Waldbrunn 17.3.2000  Corso professionale per “Geobiologische Berater”:

«Non si può rischiare con la legge sui medici. Bisogna attenersi all’analisi del luogo e non fare diagnosi sulle persone.
Le conseguenze di quello che si è trovato (con l’analisi del luogo) devono essere rimandate al medico.
Poi ci sono gli strumenti di schermatura. Questo è un grosso problema: anche persone scientificamente preparate che nelle conferenze affermano di non vendere questi aggeggi, poi si scopre che in realtà lo fanno; sono dei disonesti e non vi è alcun modo di trovare un accordo.
Con chi è onesto, anche se ha una visione diversa, occorre invece cercare un accordo poichè alla fine, sebbene per strade diverse, si arriva alla stessa conclusione.
Vi fu negli anni ’60 un processo ad un medico il quale, pur sapendo che non funzionava, voleva vendere uno strumento di schermatura. Alla fine sia il fabbricante che il medico furono condannati a pagare  una multa molto elevata.
Sugli strumenti di schermatura vi è una grave responsabilità dei loro produttori.
Hartmann diceva che è incredibile come questi strumenti siano offerti in tutte le pubblicazioni e come le persone si lascino convincere ad acquistarli.»


Hans Kauer,
docente al corso professionale per “Geobiologische Berater” e al Wassersuchkurs, più volte membro del Consiglio Direttivo del FFG

Waldbrunn 19.11.1999 al Corso professionale per “Geobiologische Berater”:

«Da me sono state eseguite molte prove per vedere se alcune cose migliorano l’energia di una casa. Sono stati messi: amuleti, fogli colorati, quarzo rosa, cristallo di rocca, apparecchi di schermatura, stuoie magnetiche sopramaterasso, fogli di allumminio, ionizzatori d’aria, ma nessuna di queste cose aveva effetto; finchè la persona dormiva sopra la vena d’acqua stava sempre male.
La persona non migliorava mai nonostante la presenza di tutte quelle apparecchiature o oggetti.
Apparecchi detti “di schermatura” messi sulla linea elettrica possono causare gravi problemi e confondere le misurazioni.
Non si possono avere schermature per energie del sottosuolo delle quali non sappiamo nulla.
Gli strumenti “antidisturbo” e i sistemi per “schermare” vene d’acqua e faglie sono solo imbrogli.
Il compito dell’esperto è quello di fare un buon lavoro per aiutare le persone, non quello di mettere schermature.»

Waldbrunn 17.3.2000 al Corso professionale per “Geobiologische Berater”:

«Ho testato uno strumento di schermatura e ho qui (la mostra) la relazione che ha redatto chi lo ha testato insieme a me: il risultato è che le emissioni rimangono per cui i presunti effetti dello strumento non esistono proprio. Non c’è nessuno strumento di schermatura che funzioni e bisogna lasciarli perdere definitivamente, altrimenti succederà ancora quello che mi è accaduto ad un convegno dove ero invitato come relatore e ho detto che prima di costruire le case bisogna analizzare il luogo e poi che è importante utilizzare i materiali biologici: i giornalisti che dovevano fare gli articoli sul convegno erano interessati invece agli “strumenti antidisturbo” e mi hanno imputato il torto di non averne parlato.»
(il ruolo deleterio della stampa in questo caso, come in altri ben peggiori viene sempre in evidenza…)


Walter Hesoun
, per più di vent’anni Direttore della Didattica del FFG, allievo del dr Ernst Hartmann

Waldbrunn 21.11.1999 al Corso professionale per “Geobiologische Berater”:

«Ora vi spiego come si testano gli apparecchi di “schermatura”: si lascia che l’apparecchio venga installato; una persona deve rimanere in presenza del geobiologo che compie l’operazione. Si nasconde l’apparecchio e si fa rilevare al geobiologo per 10 volte senza sapere se l’apparecchio c’è o non c’è.
Chi lo installa può riuscire al massimo ad indovinare la presenza dell’apparecchio 5 volte su 10, nessuno è mai riuscito a fare di più. In questo caso chi li mette dovrebbe arrivare anche da solo a capire che questi apparecchi non servono a niente.
È stato provato l’effetto di una Runa e si voleva che il disturbo fosse scomparso, invece dopo pochi anni la persona esposta è morta, quindi a livello medico la Runa messa dove c’era il letto non era servita a nulla.
Quelli che propongono le “schermature” provano loro stessi il funzionamento delle loro apparecchiature.
Io sono molto contrario a chi propone le schermature.»

Waldbrunn 17.3.2000 al Corso professionale per “Geobiologische Berater”:

«Sono stati eseguiti test in cieco anche con gli strumenti antidisturbo: eravamo in tre in una stanza, io e due che ci credevano, dei quali il terzo per controllare cosa succedeva.
Trovato uno scorrimento d’acqua, il geobiologo che proponeva la “schermatura” ha posizionato lo strumento antidisturbo da testare.
Il punto dove aveva messo lo strumento è stato segnato con del nastro adesivo in modo da poterlo rimettere esattamente.
Poi vi è stato messo sopra un tavolo con una tovaglia lunga fino a terra in modo da non poter vedere se lo strumento era presente o meno.
Si è messo lo strumento per 5 volte e tolto per 5 volte facendo eseguire ogni volta l’analisi in cieco al geobiologo che proponeva lo strumento.
I risultati sono stati esatti al 50% (5 volte su 10 ha rilevato esattamente se lo strumento era presente o se non c’era).
Vuol dire a caso e quindi io e il FFG invitiamo a non credere a questi strumenti di schermatura.
Invitiamo anche a fare attenzione ad accettare di testarli poichè il professor Koenig una volta aveva ricevuto uno di questi strumenti perchè lo testasse e aveva accettato di testarlo. Dopo i test aveva scritto una perizia in cui dichiarava che lo strumento non aveva nessuno degli effetti che avrebbe dovuto avere secondo il fabbricante, ma la perizia è stata usata dal fabbricante per farsi pubblicità affermando che il suo strumento era stato testato dal prof. Koenig. Nemmeno con una causa legale il prof. Koenig è riuscito a impedire questa cosa perchè, purtroppo, era vero che aveva testato lo strumento. Dopo questa esperienza il prof. Koenig non ha più accettato di eseguire test.»

Waldbrunn 9.6.2001 al Fachfortbildung:

«Il FFG non ammette la possibilità di togliere le energie: una vena d’acqua non può prima esserci e poi non esserci più. Se uno si immagina una vena d’acqua allora sì che è facile toglierla!
Sono stanco di sentir parlare di sistemi che annullano o modificano i campi energetici: ne ho testati trecento e non voglio testare il trecentunesimo!
Oggettivamente non ci sono sostegni a questi discorsi.
Ricordo anche che in Germania gli Heilpractiker, oltre a non poter prescrivere medicine, non possono nemmeno vendere nulla, quindi neanche gli apparecchi di “schermatura”.
L’effetto placebo è l’unica cosa che può succedere alle persone con gli apparecchi per togliere i disturbi; se io consegnassi un pezzo del mio fazzoletto ai miei clienti dicendo loro che serve per togliere i disturbi, loro ci crederebbero solo perché sono un esperto famoso; una parte di questi clienti potrebbe anche stare davvero meglio per l’effetto placebo, ma solo per poco tempo.
Rispetto alle stuoie magnetiche coprimaterasso, bisogna ammettere che hanno un loro funzionamento, ma sono molto scettico sul fatto che facciano bene; sul mio letto non voglio magnetizzazioni di nessun tipo, come non voglio molle.»


Ulrike Banis
, dottoressa in medicina, specializzata in chirurgia e ginecologia, esperta in agopuntura, autrice di numerose pubblicazioni, collaboratrice del FFG,

Waldbrunn 10.11.2001 al “Internationalen Expertentagung” (Convegno internazionale degli esperti per il 40° anniversario della fondazione del FFG – 2.12.1961/2.12.2001)

«Le nostre (dello “Studio Professionale Banis”, col marito) diagnosi forniscono la riprova della totale inefficacia degli strumenti antidisturbo e ci rifiutiamo di continuare a curare i pazienti che, invece di spostare il letto dalle zone di disturbo, fanno disporre uno di questi strumenti.
I pazienti devono mettere in pratica quanto loro prescritto, compresa l’analisi del posto del letto.
Gli esperti in Geobiologia devono convincere a tutti i costi le persone a spostare il letto da un posto disturbato. C’è sempre una reazione allo spostamento del letto, ma non sempre la persona si sente subito meglio.
La collaborazione dei medici con gli esperti in Geobiologia è indispensabile poichè i medici non possono ottenere alcun risultato finchè non è eliminata la fonte di disturbo geopatico.
Il nostro studio medico ha condotto un test per un magnete “schermante” mettendolo vicino ad una pianta, ma la pianta sottoposta al magnete è subito morta!»